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Di conchiglie appuntite e bambine morte 11
Racconto di Cinzia Bettineschi
Per vendicare la figlia uccisa, un investigatore privato è deciso a seguire le tracce del suo assassino, che finiranno per condurlo dritto davanti alle porte dell’inferno...
LeggiIntervista a Danilo Arona (Prima Parte)
Horror Magazine è onorata di avere nuovamente ospite il maestro dell'horror Italiano Danilo Arona sulle pagine del portale, giornalista, scrittore, autore di più di quaranta libri.
Ci piace pensare che stia diventando una tradizione parlare, periodicamente, delle sue affascinanti opere ma anche confrontarci con un esperto di horror (ma non solo) a 360°, quale è Arona.
Invitiamo i lettori a recuperare i suoi interventi precedenti con le interviste che ha rilasciato ai nostri amici ed ex collaboratori Alessio Valsecchi e Giampietro Stocco che trovate come notizie collegate in calce a questa prima parte dell'intervista.
Il segno dell'untore
5 su 5
di Franco Forte
Mondadori, 2012
Licantropi
4 su 5
di Simonetta Santamaria - Luigi Boccia
Gremese, 2011
Intervista a Franco Forte
Due chiacchiere divertenti con il nuovo editor delle collane da edicola della Mondadori...
LeggiIllune
3 su 5
di Andrea Biscaro
2011, Effigi Editore, 2011
Scarlett - Il bacio del demone
4 su 5
di Barbara Baraldi
Mondadori, 2011
Intervista a Paolo Di Orazio (Seconda Parte)
Paolo Di Orazio si può considerare un pioniere dell’horror made in Italy, un rivoluzionario. Il suo apporto al genere spazia dalla narrativa (con racconti e romanzi), al fumetto (curatore delle storiche riviste Splatter & Mostri e sceneggiatore di fumetti e di graphic novel come Il Bambino dei Moschini) illustratore visionario e provocatore (i suoi disegni sono stati pubblicati su varie riviste e più volte in mostra) e musicista. Negli ultimi anni Paolo ha un po’ diluito le sue apparizioni, anche se rimane a tutt’oggi un punto di riferimento per la divulgazione dell’horror in Italia e fonte di ispirazioni per le nuove leve. A vent’anni dal suo folgorante esordio, Horror Magazine lo ha intervistato, per parlare con lui del suo percorso artistico e di alcune importanti e succose novità.
LeggiIntervista a Paolo Di Orazio (Prima Parte)
Paolo Di Orazio si può considerare un pioniere dell’horror made in Italy, un rivoluzionario. Il suo apporto al genere spazia dalla narrativa (con racconti e romanzi), al fumetto (curatore delle storiche riviste Splatter & Mostri e sceneggiatore di fumetti e di graphic novel come Il Bambino dei Moschini) illustratore visionario e provocatore (i suoi disegni sono stati pubblicati su varie riviste e più volte in mostra) e musicista. Negli ultimi anni Paolo ha un po’ diluito le sue apparizioni, anche se rimane a tutt’oggi un punto di riferimento per la divulgazione dell’horror in Italia e fonte di ispirazioni per le nuove leve. A vent’anni dal suo folgorante esordio, Horror Magazine lo ha intervistato, per parlare con lui del suo percorso artistico e di alcune importanti e succose novità.
LeggiIntervista a Giulia Ottaviani ed Elisa Bertini (I diari di Seaport)
Sono giovani, graziose e hanno scritto un romanzo fantasy-horror che promette di diventare una saga. Nella loro creazione ci sono streghe, vampiri e demoni. Un vero e proprio terreno minato, insomma, vista la ricchissima e variegata bibliografia del genere vampiresco, che avrebbe potuto rappresentare una trappola per due giovani autrici come Giulia Ottaviani ed Elisa Bertini, ravennati, amiche inseparabili e protagoniste di un piccolo caso letterario.
Il loro secondo romanzo insieme - I diari di Seaport - è nato su Facebook, dove dopo aver conquistato migliaia di fan ha sollevato l’interesse di editor di case editrici di primo piano come Castelvecchi ed Einaudi. Ora, I diari di Seaport si è trasformato da romanzo virtuale in libro vero e proprio e dal 25 novembre è in vendita nelle librerie per i tipi di Castelvecchi.
I pregiudizi che potrebbero facilmente nascere vengono presto smontati da Giulia ed Elisa: parlando con loro ci si accorge subito che la passione per la scrittura e per la letteratura di genere è pari al pragmatismo con cui hanno portato avanti il lavoro.