Visto dall’interno della casa, il bosco non sembra così spaventoso. Le favole dell’infanzia svaniscono sotto la luce elettrica e nessun essere soprannaturale resiste alla routine della vita quotidiana. Ma il bambino scomparso tanti anni prima in quel bosco e mai più ritrovato è un fatto di fronte al quale ogni scetticismo vacilla. E quando, a distanza di dieci anni, una donna anziana e terrorizzata rivela che qualcosa di mostruoso tiene d’occhio la sua casa e soprattutto il nipotino di quattro anni, la paura si scatena, soffocando ogni logica. Quando viene a saperlo, Susso, giovane creatrice di un blog dedicato al folclore e alla mitologia, si incuriosisce e decide di sorvegliare la casa della donna; ma è troppo tardi, perché il piccolo scompare a sua volta, senza lasciare traccia. Sconvolta, Susso comincia a cercare indizi, ma tutto quello che trova non fa che portarla sempre più lontano dalla realtà di tutti i giorni e sempre più dentro a un mondo minaccioso e inquietante, in cui gli esseri umani vivono indifesi alla mercé di creature violente e maligne.
Un orrore evocato piano piano, una normalità che si trasforma in assurdo, una terra prigioniera delle favole che lei stessa ha generato: Stefan Spjut firma Gli abitatori delle tenebre (Salani), un viaggio dell’ignoto dove mito e realtà perdono i contorni e l’incubo irrompe nel quotidiano.
Stefan Spjut è scrittore, critico e giornalista. Con Gli abitatori delle tenebre, tradotto e venduto in sedici Paesi, si è imposto con forza e originalità, creando un brillante crossover tra romanzo di genere e romanzo letterario.
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