Eus Edizioni ripropone in una nuova veste corretta e arricchita il libro di esordio di Stefano Fantelli, Alla fine della notte, pubblicato originariamente nel 2003 da Mobydick.
Stefano Fantelli (The Cannibal Family, Splatter, La Iena) è una macchina da presa, racconta ciò che vede. È uno scrittore di sentimenti, non solo di idee. Le sue storie vanno al di là della semplice trama. È questa la sua arte, nel distacco del narratore che descrive l’inferno della vita moderna. La violenza, la satira, la ferocia, la crudeltà, il disgusto, l’orrore, lo splatter, non sono il fine ma il mezzo attraverso il quale la prosa di Fantelli cerca di opporsi alla reificazione totale dell’esistenza. Questa prosa la ritroviamo qui, alla fine della notte, in uno spazio temporale non descritto su alcun testo scientifico, in quell’istante dove la notte e il giorno si incontrano, in questi magnifici e spietati racconti, magistralmente illustrati da Paolo Di Orazio (Splatter, Primi Delitti, Il bambino dei moschini). Prefazione di Antonio Tentori.
Dalla postfazione di Paolo Di Orazio: Questo è il libro perduto di Stefano Fantelli che torna alle stampe dopo 12 anni, andato esaurito dopo la chiusura della casa editrice Mobydick. È difficile parlare bene dei libri che ti piacciono, perché sfugge sempre qualcosa, quel sapore, quel fascino che provi ma che si muove nel profondo, nell'ancestrale. Questa nuova edizione è chiamata perverted perché Fantelli non ha apposto censure, così possiamo leggere racconti che illuminano il cuore come un ottimo film fa per gli occhi. Una delle prelibate doti di Fantelli. Perché quando lui scrive, è come se ti drogasse.
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