Quel che andava detto sulle opere di Elvezio Sciallis potete leggerlo nella recensione della sua antologia personale. Sicuramente Sciallis è uno degli autori più interessanti tra i cosiddetti "esordienti" della scena horror italiana, una scena in crescita costante, che somma passione e impegno e raggiunge livelli di qualità impensabili fino a qualche anno fa e che - finalmente! - sta riscoprendo il valore dell'elemento irrazionale e soprannaturale nella costruzione delle storie.

Questo Coda-Marine 475 ha la rapidità e forza espressiva di video musicale dei Tool (e un cd di Justin Chancellor e soci è la soundtrack che vi consigliamo durante la lettura). La creatura che imperversa tra le pagine è un mostro incredibilmente credibile e fisico, che Sciallis fa muovere con alcuni magistrali "effetti speciali" della parola, e che regala quel brivido "panico" di cui Horror Magazine è costantemente alla ricerca.

(IT)