Uno straordinario, eccellente illustratore horror: Alan M. Clark. Accingiamoci a fare conoscenza di uno dei migliori e più quotati artisti del genere attualmente in attività negli stati Uniti.
Alan è nato nel ‘57 a Nashville. Dopo la laurea in Belle Arti nel ‘79 ha intrapreso la carriuera artistica diventando illustratore free lance nell’84 e da allora ha prodotto una grande quantitá di opere fantasy, di fantascienza e di horror e anche del mistery sia per l’editoria sia anche per libri di testo universitari a carattere scientifico.
Libri di Ray Bradbury, Robert Bloch, Joe R. Lansdale, Stephen King, George Orwell, Manly Wade Wellman, Greg Bear, Spider and Jeanne Robinson, e Lewis Shiner vantano sue copertine.
Anche i numerosi premi vinti testimoniano la sua capacitá artistica : il World Fantasy Award come miglior artista, nel 1992 e nel 1993 il Chesley Award per la migliore illustrazione interna, ancora il Chesley per la miglior copertina per paperback del 1994, e il Chesleyper la miglior opera inedita a colori, sempre nel1994.
Clark è il fondatore anche de The Bovine Smoke Society e de Bovine Smoke West.
Vive felicemente insieme con sua moglie Melody a Eugene nell’Oregon.
Attualmente sta per uscire un volume monografico sulla sua produzione artistica dal titolo Alan M. Clark, The paint in my blood, illustration and fine art per le edizioni IFD.
Una rara maestria tecnica e una geniale inventiva caratterizzano le opere di Alan, mescolate sempre a un gradevole tocco di umorismo macabro. Lasciamo dunque che sia lui a dirci di sé e dei suoi esordi...
Da bambino ero affascinato dal genere e allora trasmettevano vecchi film horror al pomeriggio sulla tv, inoltre provengo da una famiglia di medici che amano il brivido e l’umorismo nero.
Poi, mi sono laureato in Belle Arti al San Francisco Art Institute, ma sono sempre stato interessato soprattutto al surrealismo.
Questo mi ha consentito di apprezzare e imparare da grandi Maestri come Max Ernst, Yves Tanguy, Matta, più recentemente Richard Powers e Paul Lehr e attualmente Rick Berry, Jill Bauman, Joel-Peter Witkin, Joe Devito.
Valuti di più la capacità tecnica o la creatività in un illustratore?
Se la scelta è di essere riconosciuto nel mio lavoro per la mia immaginazione o per la mia tecnica, preferisco essere ricordato per la prima.
Sempre sulla tecnica, qual’è il tuo parere sulla nuova arte digitale?
Non trovo una grande distinzione tra essa e gli altri sistemi. Se funziona, funziona. C’è un crescente numero di artisti che sta facendo meravigliosi lavori con il digitale. E ce ne sono molti che fanno delle misere cose con lo stesso mezzo. Ma questo vale per ogni tecnica.
Quindi valuti positivamente anche la contaminazione tra le arti…
Poiché le persone e le società si evolvono, così anche l’arte si evolve con loro: in questo modo può essere sempre vitale e interessante. Penso che la contaminazione tra differenti mezzi espressivi, come il digitale con la tecnica tradizionale e la musica, possa essere un buon modo per andare avanti. Questo è principalmente il perché alcuni video musicali possono essere considerati straordinarie opere artistiche.
Allora anche i film.
Sì. Ma non molto più di ogni altra esperienza visiva.
E dunque la musica...
Sì. La musica mi ispira alcune opere, ma mi è difficile spiegare il perché.
Trovo sempre interessante confrontare due realtà così diverse, a mio avviso, come quella italiana e quella statunitense, quindi mi piacerebbe sapere cosa pensi della vostra attuale situazione dell’horror nell’editoria del tuo paese.
Penso che attualmente esista un buon mercato per l’horror negli Stati Uniti.
Purtroppo per lungo tempo nel nostro paese la letteratura di genere, horror compreso, è stata considerata inferiore a l’altra, lo stesso dicasi per il cinema e le altre arti. Cosa ne pensi, rispetto alla tua esperienza?
Secondo me bisogna fare attenzione a cosa si desidera ottenere. Sì, attualmente l’horror è divenuto un po’ più “mainstream” ma nel processo che ne è seguito c’è più schifezza sul mercato, cosa questa che ha per effetto finale quello di spedire nuovamente il genere in serie B.
Passiamo a qualcosa di più personale. Molti amici in Italia sono curiosi di sapere se gli artisti credono nel soprannaturale.
Non sono né credente né scettico, diciamo che provo a avere la mente aperta su molte cose.
E se hanno mai avuto esperienze dirette di questo genere.
Non mi è consentito parlarne...
E il tuo rapporto con la paura?
Penso che la paura possa essere definita il perdere la comprensione e il controllo su quasi tutti i livelli della nostra vita.
Anche la paura generata dall’attuale stato delle cose nel mondo? Credi che questo influisca sulla tua arte?
Tanto quanto la triste realtà entra potentemente nella storia. Vorrei poter dire che è ugualmente influenzata dalla lieta realtà quotidiana e da quella del passato.
La paura ha uno stretto legame con la follia e la malattia.
Sono ovviamente troppo malato e pazzo per indovinare il significato di questa domanda.
Sei però sufficientemente sano di mente da poter dare qualche consiglio a un giovane che volesse intraprendere l’attività dell’illustratore.
Lavorare duramente, assumersi le proprie responsabilitò, essere innovativi e originali, e essere tenaci nell’ottenere un pubblico riconoscimento.
Se non sei superstizioso e desideri darci un’anticipazione sulle tue prossime opere, ne saremmo lieti.
A Ottobre uscirà un libro sulla mia produzione artistica. Se vorrete dare uno sguardo sul mio sito potrete anche vedere qualcosa in anticipo.
Come sempre non mi resta che ringraziare Alan Clark della sua cortese disponibilità anche a alcune nostre “surreali” domande, alle quali egli ha saputo rispondere con sottile e intelligente ironia.
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