The Underworld, terzo capitolo della serie Doorways, è un videogioco realizzato dallo sviluppatore indipendente argentino Saibot Studios. È un survival horror ispirato ad Amnesia, dal quale ha preso in prestito numerose dinamiche di gioco.
Il gioco inizia con un breve filmato che riassume le avventure dei capitoli precedenti, dopo il quale il giocatore, che veste i panni dell'agente Thomas Foster, viene incaricato dall'organizzazione Doorways di investigare sulla dottoressa Katherine Stein. La Stein è una scienziata pazza che ha eseguito esperimenti raccapriccianti su delle povere cavie umane, trasformandole in mostri assetati di sangue.
I livelli di gioco consistono in corridoi poco illuminati, sotterranei di roccia o cemento, fognature e una specie di ospedale sotterraneo. Si prosegue risolvendo i puzzle proposti, anche se talvolta sembra non esserci una connessione logica o diretta tra la risoluzione del puzzle e l'aprirsi dell'accesso a nuove aree dei livelli. Si apprende la storia dietro gli avvenimenti che si vivono raccogliendo gli appunti trovati sparsi per i livelli. Queste note sono scritte dalla Stein, dalle sue vittime o dagli altri agenti della Doorways mandati (senza successo) a risolvere il caso. Il giocatore deve fuggire alle creazioni della Stein, districarsi tra gli enigmi dei livelli e arrivare allo scontro finale con la dottoressa, trasformata anche lei in mostro.
Ci sono relativamente pochi nemici nel gioco, ma sono impossibili da eliminare. Ci si deve nascondere al loro passaggio e indovinare il percorso che fanno al fine di evitarli. Di solito si finisce sempre con l'essere inseguiti da queste creature, correndo alla cieca su e giù per i bui corridoi: mette indubbiamente ansia, ma forse si poteva migliorare questo aspetto del gameplay, che sembra una trovata facile per aumentare la tensione, in maniera anche ripetitiva.
Non è l'unica trovata inserita per allungare il gioco: l'ultimo livello è un labirinto di cemento tutto uguale dal quale si deve uscire mentre si è inseguiti da un mostro: esperienza estremamente frustrante che si poteva rendere più breve. Si ha veramente l'impressione che sia un trucco per far morire più spesso il giocatore e aumentare la durata del gioco, che comunque non è superiore alle 2-3 ore. Non manca nemmeno un jumping puzzle, cioè una sezione che si deve passare stando attenti a saltare di piattaforma in piattaforma col rischio di cadere nel vuoto. È un tipo di gameplay che, Edge a parte, ha sempre stonato con la visuale in prima persona. Ma in realtà tutte le sfide del gioco sembrano essere abbastanza gratuite e buttate lì solo per far passare il tempo.
Ci sono poche variazioni nel gameplay: nel livello delle fogne fa così buio che si deve adoperare una torcia, riducendo così il campo visivo. Nell'ospedale si entra in possesso di un orologio che permette di entrare in flashback che rappresentano una realtà alternativa. Durante tali flashback si aprono nuovi passaggi precedentemente bloccati e si può interagire con gli oggetti presenti nel passato. Purtroppo in questa realtà alternativa ci sono anche dei mostri in agguato.
Il personaggio che il giocatore interpreta non ha un profilo ben definito. La visuale è in prima persona e manca completamente qualsiasi HUD, cosa questa che aumenta l'immersione nel gioco. Purtroppo alcune istruzioni appaiono scritte direttamente sui muri del livello con un effetto interessante (sembrano grafiti lasciati a caso, ma danno indicazioni sui mostri) ma che rompe un po' l'immersione nel gioco.
Concludendo Doorways: The Underworld è un gioco dal gameplay non entusiasmante che comunque potrebbe attirare il giocatore appassionato di simili survival horror grazie alle sue atmosfere cupe e da incubo.
Valutazione tecnica
Piattaforma: Microsoft Windows
Publisher: Saibot Studios
Sviluppatore: Saibot Studios
N. giocatori: 1
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