Trama: Sfuggiti alla misteriosa infezione virale che ha trasformato in pericolosi zombi affamati di carne umana gli abitanti della Terra, Elvis e Tweeter abbandonano l’America per cercare la salvezza su un’isola remota.

Perché vederlo: Il fatto che, inizialmente, si parli di Pittsburgh non può fare a meno di spingere a pensare ad un omaggio a La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero, ma, a cominciare dall’incontro con uno degli infetti a bordo di un’imbarcazione, è soprattutto Zombi 2 (1979) del nostro Lucio Fulci a tornare alla memoria (del resto, anch’esso si svolgeva su un’isola).

Oltretutto, man mano che i due protagonisti – interpretati da Scott Peat e Marissa Merrill – fanno conoscenza con un altro gruppo di sopravvissuti e che l’insieme tenta di cavalcare, come era prevedibile, la tendenza zombesca rilanciata dalla serie televisiva The walking dead, la pellicola diretta dall’autore di Quella villa accanto al cimitero (1981) è richiamata proprio dallo stile con cui il regista Adam Deyoe inscena i momenti che vedono i morti viventi in azione (soprattutto nel corso della situazione finale).

Perché, più che sullo spargimento di liquido rosso e frattaglie (comunque non assenti), è sulla costruzione dei rapporti tra i diversi personaggi – tra l’altro, alle prese col fatto che abbiano a disposizione poco cibo commestibile – che si concentra questo zombie movie datato 2012 che, scandito da un ritmo discreto, lascia anche emergere un interessante retrogusto sociale relativo all’essere umano sempre più egoisticamente propenso a proteggere solo le persone a cui è legato per poter pure tranquillamente divorare, invece, chi non fa parte della sua esistenza.

Curiosità: Sceneggiatori del film insieme allo stesso Deyoe, Joshua Klausner e Loren Semmens sono stati, rispettivamente, supervisore alle musiche di Headspace (2005) di Andrew van den Houten e produttrice esecutiva di The woman (2011) di Lucky McKee.

Quest’ultima, tra l’altro, sempre al fianco del regista cura qui il montaggio.