Già dal titolo l'autore annuncia che siamo di fronte a un filone caro agli appassionati di storie dell'orrore, quello dei vampiri.
Dalla quarta di copertina: Stella è una ragazza brillante, ha un ragazzo premuroso e sta per compiere i tanto agognati diciotto anni. Tutto perfetto, se non fosse per degli incubi terribili che da un po' di tempo la tormentano. Stella sogna Grace Island, una piccola isola sperduta nel Pacifico votata al turismo giovanile: qui, tra spiagge assolate e cocktail notturni, si consumano strani delitti. Ragazzi e ragazze in cerca di avventure esotiche sono adescati da misteriosi e affascinanti giovani; questi dicono di essere autoctoni, ma si rivelano Vampiri della peggior specie, alla mercé di un Maestro molto potente...
In questo viaggio Stella è accompagnata dal suo ragazzo, Bill. Egli spesso fatica ad assecondare gli strani atteggiamenti di Stella, la quale talvolta sembra conoscere a menadito l'isola, altre volte viene attraversata da strane sensazioni. Tutto lascia intendere, insomma, che qualcosa di misterioso si celi in quel luogo come nel passato della ragazza.
L'autore cerca di allontanarsi dal solito stereotipo di vampiro, cercando di far immedesimare il lettore negli orrori che muovono le azioni dei mostri stessi, mostrandoci talvolta le azioni dalla loro prospettiva. Quest’ operazione, tuttavia, si rivela essere un'arma a doppio taglio, in quanto con i continui salti di punti di vista da un personaggio a un altro – anche in poche frasi – il lettore stesso ne può uscire confuso e spesso impossibilitato a calarsi completamente nei loro panni, anche se le azioni sono ben descritte e coinvolgenti. L'ambientazione esotica è estraniante, com’è giusto che sia, anche se non si risulta chiaro perché l'autore abbia deciso di “americanizzare” i protagonisti senza crearne un adeguato background socio-culturale: Stella e Bill sono di New York, ma avrebbero potuto benissimo essere di Roma o di Milano, perché per quanto poco ci viene raccontato della loro storia personale, all'economia del romanzo non sarebbe cambiato nulla.
Nella storia viene introdotto poi un moderno ammazzavampiri, nella figura di un ex-militare tutto muscoli e azione, inviato direttamente dal Vaticano. Una realtà quindi dove i vampiri sono sempre stati combattuti dalla Chiesa, ma dove, in ultima analisi, la chiave di volta sarà proprio Stella, i cui ricordi si concretizzeranno in un orrore più antico della Chiesa stessa. Qui l'autore sembra quasi omaggiare il dramma sentimentale del Dracula di Stoker, tirando in ballo un cuore infranto votato al male. Il finale, che ovviamente non sveliamo, rispetta in pieno il filone narrativo dell'horror.
Per quanto riguarda l'aspetto tipografico del romanzo, spesso le virgolette alte, utilizzate per i dialoghi, vengono improvvisamente usate anche per i pensieri, spezzando purtroppo la lettura. La punteggiatura dei dialoghi stessi, poi, è eccessiva e talvolta non usata correttamente.
In conclusione, Vampire's Island è una storia godibile, ricca di colpi di scena, che tuttavia un maggior lavoro di editing avrebbe reso certamente migliore.
1 commenti
Aggiungi un commentoRecensione sciatta e superficiale che svilisce un libro bellissimo.
Ma dove sono finiti i bravi recensori di Horror Magazine???
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