Trama: Per festeggiare un compleanno, quattro amici si riuniscono sullo yacht di Dan, ricco scapolo fidanzato con la bella Michelle; ma, una volta tuffatisi in alto mare per un bagno, si accorgono di aver dimenticato di posizionare la scaletta per poter risalire a bordo, dove giace, dormiente, la figlia neonata di Amy, sofferente di paura nei confronti dell'acqua da quando, da bambina, vide annegare suo padre.

 

Perché vederlo: Sebbene in patria sia conosciuto con il titolo Open water 2: Adrift, il lungometraggio d’esordio di Hans Horn, datato 2006, non si riallaccia in alcun modo alla vicenda della coppia in vacanza che si ritrovava abbandonata nelle acque infestate dagli squali all’interno della pellicola firmata tre anni prima da Chris Kentis.

Tratto, come essa, da una storia vera, Alla deriva, curiosamente, parte da una situazione che ricorda non poco quella conclusiva del Roma bene diretto nel 1971 dal nostro Carlo Lizzani, in cui a farne le spese erano i benestanti della capitale tricolore.

Tanto più che, proprio come nel film interpretato da Nino Manfredi, l'imbarcazione in questione, qui corredata perfino di bandiera a stelle e strisce, finisce per assumere le fattezze neanche troppo allegoriche di un capitalismo che arriva ad annientare chi lo ha nutrito per potersene nutrire, con Dan a farne da rappresentante vivente.

Tra pianti e disperazione, quindi, si fa qui a meno dei succitati predatori dell’oceano per limitarsi a mettere in scena un'umanità nuda e cruda alle prese non solo con gli isterismi generati dal panico, ma anche con i dubbi relativi alla fede religiosa ed all'esistenza di Dio, richiamato addirittura nella scritta "Godspeed" riportata sullo yacht.

Con l'immenso blu del mare aperto che, paradossalmente, trasmette allo spettatore la stessa claustrofobia che di solito viene generata ricorrendo a spazi chiusi; mentre i livelli di tensione ed angoscia, grazie alla curatissima regia, calano difficilmente, tanto che possiamo sorvolare su diversi momenti improbabili... i quali, in fin dei conti, appaiono funzionali all'enfatizzazione di un'estrema denuncia filtrata attraverso il genere.

 

Curiosità: Nelle nostre sale cinematografiche il film è approdato un anno dopo la sua realizzazione, nell’estate del 2007, distribuito da Eagle pictures.