Trama: Rose, giovane madre alla disperata ricerca di una cura per sua figlia Sharon, afflitta da una misteriosa malattia, decide di recarsi nell’oscura città di Silent hill, spesso nominata dalla ragazzina durante il sonno, nonostante la forte opposizione del marito Christopher e il consiglio da parte dei medici di ricorrere ad un ospedale psichiatrico. Non a caso, giunta in prossimità del posto, si trova costretta a sterzare violentemente con l’automobile nel momento in cui una misteriosa figura appare sulla sua strada e, risvegliatasi dopo uno svenimento, non trova più accanto a se Sharon...
Perché vederlo: Autore di Crying freeman e Il patto dei lupi, Christophe Gans – su sceneggiatura del Roger Avary aggiudicatosi il premio Oscar grazie allo script del tarantiniano Pulp fiction – traspone sul grande schermo il noto videogioco a tematica horror tramite questo lungometraggio datato 2006 incentrato sulla protagonista che, interpretata da Radha Mitchell ed affiancata dalla risoluta poliziotta Cybil alias Laurie Holden, inizia una ricerca attraverso quella che si presenta come una disabitata località oppressa dalla nebbia.
Ma, con Sharon incarnata da Jodelle Ferland e il padre da Sean Bean, a differenza di altri cineVgame come Resident evil di Paul Anderson, Gans non sembra accontentarsi di concretizzare il tipico giocattolone su pellicola indirizzato ai fanatici delle consolle e costruito sulle frenetiche imprese da orgoglio coatto dell’eroe di turno, bensì sembra cercare di conferire al tutto un personale tocco autoriale, tra strade e corridoi deserti avvolti in una lugubre atmosfera.
E, sebbene, in mezzo a scarafaggi di notevoli dimensioni, qualche spargimento di liquido rosso e mostruose creature che sembrano uscite dalla mente di Clive Barker, il vero e proprio movimento cominci ad arrivare soltanto man mano che Rose viene a conoscenza dell’inquietante storia del luogo, tra desolazione e fiocchi di neve cadenti è facile rendersi conto del fatto che siamo dinanzi a quella che potremmo classificare come la più fedele (visivamente parlando) trasposizione su pellicola da videogame.
Destinata ad approdare all’inaspettato risvolto finale di circa due ore di visione atte a ribadire, oltretutto, che gli occhi mentono, mentre la fede è l’unica verità.
Curiosità: Nel 2012 Michael J. Bassett ne ha diretto il sequel Silent hill: Revelation, girato in 3D.
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