Trama: A bordo di un treno, il misterioso dottor Shock predice il futuro a cinque passeggeri uomini facendo uso di un mazzo di Tarocchi.
Perché vederlo: Con un ricco cast di volti noti del genere che vede il grandissimo Peter Cushing nei panni del dottor Shock e Christopher Lee e Donald Sutherland in quelli di due dei passeggeri, si costruisce su cinque episodi relativi, appunto, ai tutt’altro che positivi destini dei protagonisti il primo film dell’orrore finanziato dalla casa di produzione inglese Amicus.
Infatti, si comincia con una storia di licantropia, per poi passare ad una pericolosa pianta carnivora e ad un musicista costretto a pagare le conseguenze dell’aver rubato una musica Voodoo.
Chiudono la mano mozzata di un pittore (il Michael Gough poi maggiordomo di Batman nei due lungometraggi di Tim Burton), interessata a vendicarsi nei confronti del critico d’arte (Lee) che ha provocato l’incidente mutilatorio all’uomo, e una vicenda riguardante il vampirismo.
Dirige nel 1965 Freddie Francis, quindici anni dopo vincitore del premio Oscar per la fotografia del lynchano The elephant man, ma specializzatosi – proprio come la stessa Amicus – in questa tipologia di pellicole costituite da più racconti (suoi, infatti, sono anche i successivi Racconti dalla tomba e Il giardino delle torture).
Senza alcun dubbio, l’episodio maggiormente riuscito è il quarto; anche se, in generale, mentre il secondo rimaneggia tematiche fantascientifiche ed il primo, forse, risulta quello meno interessante, a funzionare è proprio l’intero insieme.
Insieme i cui meriti, oltre che alla notevole professionalità del già citato comparto attoriale, vanno sicuramente riconosciuti all’avvolgente atmosfera efficacemente resa e, soprattutto, all’inaspettato e allora innovativo finale a sorpresa, ricco di suggestione e non poche volte imitato.
Tutti elementi che hanno provveduto a trasformare Dr. Terror’s house of horrors (come s’intitola in patria la pellicola) in un classico della celluloide dell’orrore che ancora oggi, nel terzo millennio, si guarda con piacere, sebbene i progressi effettuati nel campo degli effetti speciali e della rappresentazione su grande schermo tendano non poco a renderlo datato agli occhi degli spettatori odierni.
Curiosità: Nella versione originale del film, il dottor Shock si chiama dottor Schreck, in riferimento all’attore che interpretò Nosferatu il vampiro di F.W. Murnau.
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