Tratta dall’omonima graphic novel di Kevin Grevioux, arriva nei cinema italiani la pellicola I, Frankestein diretta da Stuart Beattie (Pirati dei caraibi).
Dopo la nascita, la creatura di Frankestein, chiamata qui per l’occasione Adam, vaga sulla terra alla ricerca di se stesso, ma presto si ritroverà al centro di una lotta centenaria tra due fazioni diverse: da una parte i demoni, che vogliono scoprire il segreto della sua esistenza per poter riportare in vita i defunti (e poterli possedere), dall’altra i gargoyle che tentano di contrastarli con ogni mezzo possibile. Adam, grazie anche all’aiuto di una scienziata, riuscirà a scoprire lo scopo della sua vita e di possedere una propria coscienza.
A mezza via tra il dark fantasy e l’action horror, I, Frankestein riprende le atmosfere gotiche e tenebrose (una metropoli non meglio identificata in cui non arriva mai la luce del sole) e il tema di fondo (l’epica lotta tra due fazioni contrapposte) di Underwold: non a caso i produttori sono gli stessi di entrambe le pellicole.
Nonostante l’intento di rilettura dell’opera di Mary Shelley possa essere una buona idea, con alcune varianti interessanti come la creatura trasformata in eroe forte e dinamico (in contrapposizione a quella lenta e mostruosa dell’opera originale), l’intreccio risulta elementare e puramente al servizio dell’azione in cui dominano lunghissime scene di duelli all’arma bianca e l’impiego di effetti speciali che non sempre danno l’effetto sperato, in alcuni casi risultando addirittura posticci e grotteschi (il volto dei demoni quando si trasformano, alcune inquadrature dei gargoyle in volo, per esempio).
Lo stesso tentativo di approfondimento psicologico dei personaggi è risibile (il tormento della creatura, la brama di potere di Naberius il principe dei demoni, l’empatia di Leonore,la regina dei gargoyle, con la creatura e gli umani, il possibile sentimento tra Adam e Terra), riducendo gli stessi a semplici pedine che si muovono in uno schema prefissato fino al movimentato finale, ricco di esplosioni, come da copione.
I, Frankestein è un film che vuole parlare anche di umanità, ma in cui gli uomini sono del tutto assenti dalla vicenda (l’unica eccezione è rappresentata dall’affascinante scienziata Terra), neanche quando gli scontri tra demoni e gargoyle devastano l’intera città.
In conclusione I, Frankestein si rivela una prova mancata, una pellicola che per certi versi vuole essere patinata e sontuosa, ma che risulta senz’anima, come quella che il suo protagonista cerca per tutta la storia.
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