Considerato da molti come il più grande autore horror inglese, non da meno del collega d’oltreoceano Stephen King, Simon Clark viene presentato in questo numero di Halloween Nights con un’edizione corredata da una nuova introduzione del suo Un giorno di ordinaria follia (1993), che lo vede alle prese col suo personaggio Gerassimos Flamotas (di cui racconta la genesi nell’introduzione stessa - godibile quanto un racconto - nonché gli anni della sua formazione).
“Sull'isola greca di Cefalonia, Gerassimos Flamotas affronta la più incredibile esperienza della sua vita quando si imbatte in uno sconosciuto che gli propone un'offerta tanto allettante quanto incredibile, ma con risvolti a dir poco sconvolgenti.”
Sotto il torrido sole greco, Gerassimos si ferma a pregare in ogni cappella per scongiurare la montagna di debiti da cui è stato sommerso, ma ogni speranza si frantuma sui gradini della banca di Argostoli. L’amarezza per gli anni e i soldi perduti si fa sentire con prepotenza, come i raggi a picco sulla testa calva. I suoi sogni di produttore vinicolo sono stati infranti dai successi della concorrenza e ora possiede solo “cento acri di puro dolore. Puro dolore concentrato.”
Ma il lettore non prova empatia per quest’uomo cinico e brutale che scaglia pietre contro le statue dei martiri, che tratta con crudeltà la moglie, e la figlia ritardata e muta, di cui arriva a vendere la “compagnia” a un misterioso e ricco sconosciuto. Senza un rimorso. Anzi, già pregustando la bella vita che ne verrà.
E, proprio per questo, quanto accade in seguito appare ancora più raccapricciante, mentre il racconto scorre rapido e senza fronzoli. Uno stile asciutto, tagliente, feroce e inesorabile come i contenuti. Una storia mostruosa come i suoi personaggi, dentro e fuori, che lascia al lettore un senso di morboso orrore, il raccapriccio per la natura umana che sfiora il voltastomaco senza caderci giusto perché vira verso la pietà.
Sia questo racconto, sia il secondo (versione riveduta e corretta dell’originale del 1989), sono incentrati sul tema della trasformazione fisica.
“In Alta tensione, una follia d'amore trasforma la vita di un semplice segnalatore ferroviario in un incubo fluido... che non lascia scampo.”
Il racconto si presenta come una registrazione audio di John Markham, ferroviere sulla linea Leeds/Londra, reo di aver ucciso la moglie per un’amante che già non c’è più. Le linee telefoniche sono bloccate e lui è solo e immerso in un nulla che a poco a poco si riveste di un’inquietante e ributtante presenza.
Ovviamente non rivelo di più, anche perché il piacere della lettura risiede proprio in quei piccoli, ordinari e apparentemente insignificanti particolari che accomunano l’autore al primo King e mantengono sospesi sulle brevi e svelte pagine – ma crude ed energiche – fino alla fine.
Grottesco, surreale e terribile.
Simon Clark, nato a Doncaster in Inghilterra, è un affermato scrittore dell'orrore. Tra le sue opere più celebri: Il Regno del sangue (King Blood), La città dei vampiri (Vampyrrhic), Il lago dei vampiri (Vampyrrhic Rites) e il romanzo – inedito in Italia – Night of Triffids, seguito autorizzato del romanzo Il giorno dei Trifidi di John Whydam. Clark ha ottenuto nomination al Bram Stoker Award, al World Fantasy Award e al British Fantasy Award. Nel 2001 ha ottenuto il British Fantasy Award per il miglior racconto breve Goblin City Lights e il già menzionato Night of Triffids.
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