Una nuova casa editrice si affaccia sul mercato italiano. È la Gargoyle Books. Il suo "segno particolare"? Pubblicare horror, un genere che in troppi credevano definitivamente scomparso a favore di contaminazioni più o meno figlie dei rotocalchi e del "prime time" tivvù. Ma quanti hanno abboccato a questa specie di malcombinata leggenda metropolitana semplicemente non hanno fatto i conti con chi nutre per l'horror una passione autentica, ed è pronto a investire su un genere che può contare su un pubblico grande, fierissimo e altrettanto appassionato. Parliamo di persone come Paolo De Crescenzo, l'editore della Gargoyle Books, col quale abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
HorrorMagazine: In Italia si torna finalmente a parlare di vero horror. Da cosa è nata l'idea di pubblicare nel nostro paese un genere che molti, fino a poco tempo fa, consideravano spacciato (al punto di sostituire la parola "horror" con "noir" in quasi tutti i prodotti di genere)?
Paolo De Crescenzo: L’idea di dar vita ad una casa editrice specializzata in horror nasce innanzitutto da una grande passione e poi dalla constatazione che, in gran parte degli altri paesi – non solo USA ed Inghilterra, ma anche Francia, Germania, Spagna – realtà di questo tipo sono attive da molti anni ed operano con ottimo seguito di pubblico: si trattava, dunque, di provare a colmare un “vuoto” di mercato, approfittando di un momento in cui l’horror tiene banco in tutti gli altri media – cinema e televisione per primi, ma anche videogiochi e fumetti.
Credo di aver letto proprio sul vostro portale che, dopo molti anni, l’horror è tornato a prevalere nei gusti del pubblico rispetto a fantascienza e fantasy: i tempi sembrano maturi….
Non temete che le vostre proposte vengano accolte freddamente da librai e riviste non specializzate proprio a causa della leggenda metropolitana per cui l'horror "scritto", soprattutto se di argomento soprannaturale, non venderebbe? E come intendete assaltare il fortino della narrativa mainstream, che gode di spazio immenso su giornali e tv e per questo monopolizza il mercato?
Siamo del tutto consapevoli del carattere di “sfida” che la nostra proposta editoriale assume in un contesto così anelastico come il mercato letterario italiano. Abbiamo quindi cercato di usare quella che resta la migliore “arma” di marketing disponibile: la qualità, sia in termine di contenuti che nella veste formale delle pubblicazioni che proponiamo. Abbiamo poi cercato di provvedere una “stampella” alla divisione editoriale, affiancando alla Gargoyle Books anche una Gargoyle Video: da maggio distribuiremo una linea di DVD sempre all’insegna del marchio Gargoyle, puntando anche qui a presentare il meglio della produzione horror sia inedita che di catalogo.
L’obiettivo, insomma, è quello di affermare il marchio Gargoyle come riferimento per tutti gli appassionati del nostro genere, sperando di fare proselitismo...
Stando ai primissimi risultati, l’accoglienza sembra buona: teniamo le dita incrociate...
In base a quali criteri avete scelto gli autori pubblicati nella vostra collana?
Il criterio base è quello di assemblare un quadro il più possibile composito, attraendo fasce differenziate di pubblico. Affiancheremo così autori già ampiamente affermati, come Chelsea Quinn Yarbro e Robert McCammon, ai migliori talenti emergenti: in questo siamo supportati dalla Horror Writers Association, cui la Gargoyle è affiliata, che ci aiuta a monitorare continuamente il mercato internazionale. Cerchiamo di mantenere un “mix” anche nella scelta di quelli che qualcuno chiama con termine davvero orribile “sottogeneri”, combinando storie più “classiche” con le espressioni delle nuove tendenze più “dure” e visionarie.
Nella selezione del materiale da pubblicare adottate delle linee guida per così dire "tassonomiche"? Insomma, durante la selezione del materiale vi è capitato di dire: "questo romanzo, per quanto bello e scritto bene, non contiene abbastanza elementi horror" e di scartalo?
Assolutamente no: Hotel Transilvania della Yarbro, ad esempio, che personalmente adoro e considero di grandissima qualità letteraria, pur “giocando” magistralmente con tutti i temi del vampirismo, può considerarsi un classico della letteratura romantico-avventurosa prima che un horror. Diciamo anzi che, pur affermando con fierezza che pubblichiamo letteratura “di genere”, non perdiamo occasione per cercare di dimostrare che la buona letteratura è letteratura e basta, a prescindere dai contenuti.
La domandona che si fanno tutti (e molti non certo in modo disinteressato): ammesso che nel nostro paese esistano ancora scrittori di "horror puro", avete intenzione di pubblicare anche italiani?
La risposta non può che essere un’altra domanda: quanti autori italiani di “horror puro” conosce che meritino la pubblicazione? Se ce ne sono (e ce l’auguriamo), a parte i pochissimi già attivi e pubblicati, siamo pronti a prenderli in considerazione senza alcun pregiudizio.
Una curiosità: perché avete scelto il Gargoyle come simbolo della vostra casa editrice?
Volevamo un marchio che fosse fortemente caratterizzante, immediatamente riconoscibile e che – in qualche modo – contenesse dei richiami “classici” al gotico, che, oltre ad essere il nostro genere preferito, presenta ancor oggi fortissimi elementi di fascinazione: il Gargoyle ci è sembrato adatto, anche perché “strizza l’occhio” (non a caso rosso) agli appassionati in modo diretto.
Augurando ogni fortuna alla Gargoyle Books, ricordiamo che l'uscita dei primi volumi è prevista per metà marzo: i primi titoli saranno Riverwatch di Joseph Nassise e Hotel Transilvania di Chelsea Quinn Yarbro.
Eccovi due brevi schede di presentazione:
Joseph Nassise, Riverwatch
88-89541-01-6, 300 pagine, € 16,50
Improvvisamente risvegliato in un misterioso sepolcro nella tenuta dei Blake, Moloch dispiega le ali nel tenebroso velluto della notte. L’eternità ha liberato il terrore. L’agiata e pacifica esistenza degli abitanti di Harrington Falls è sconvolta. Un attimo prima di morire, le vittime della bestia ancestrale, sopraffatte dall’orrore, ne possono vedere le fattezze ributtanti. I loro occhi conservano per l’aldilà la memoria dell’inferno. Poi, ci sono solamente brandelli di corpi stracciati e carne e sangue dappertutto. La bestia si è saziata. Lo sceriffo Wilson è esperto in brutali omicidi consumati nelle squallide periferie di Chicago, ma uno scempio simile lo fa sentire inadeguato. Moloch, acquattato nell’oscurità, fiuta, scruta, e dopo aver colpito, distorce il volto in un perfido ghigno di piacere. Nessuno ne conosceva prima l’esistenza. Nessuno, tranne Gabriel. Ma ormai il vecchio è debole e sa che questa volta non potrà riuscire a fermarlo...
Chelsea Quinn Yarbro, Hotel Transilvania
88-89541-00-8, 320 pagine, € 16,50
Parigi, 1743. Nobiluomo, avventuriero, spia, alchimista, il Conte di Saint-Germain è tutto questo ed anche qualcosa di più... una creatura della notte, un non-morto, un vampiro! Ma quando la giovane Madelaine de Montalia si trasferisce a Parigi per rifinire la propria educazione, viene insidiata da mali ben peggiori e sarà proprio Saint-Germain ad erigersi a suo protettore, affrontando un’arcana cospirazione ordita da poteri infernali. Combinando l’erotismo tenebroso del Vampiro con il fascino dell’avventura romantica, Chelsea Quinn Yarbro inaugura con Hotel Transilvania la saga del conte di Saint-Germain, l’eroe tormentato che riscatta il suo fato oscuro combattendo per amore e per onore.
2 commenti
Aggiungi un commentoHo già "esternato" in precedenza il mio entusiasmo per la nascita di questa casa editrice specializzata : spero vivamente che accanto all'horror contemporaneo la Gargoyle dedichi un po' della sua attenzione anche ad autori del passato mal conosciuti e a generi da noi trascuratissimi come la ghost story ( gli epigoni di M.R.James eccetera ).
Parlo 'pro domo mea', chiaramente ( ) e sono sicuro che alla Gargoyle non hanno bisogno dei miei consigli ( doppio ) ; il mio è solo l'auspicio di un umile lettore.
Lo spero anch'io!
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