Gatti neri e... vampiri. L'immaginario popolare ce ne ha raccontate di cotte e di crude su di loro. Ma, fantasie a parte, solo gli stolti direbbero male dei micetti dal pelo nero.

Adesso l'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr ci spinge a rivalutare anche i pipistrelli vampiri. I vampiri, infatti, sarebbero animali assai generosi. Questo, almeno, stando a uno studio condotto sul loro comportamento che, ricostruito a computer, ha rivelato inaspettate dinamiche relazionali all'interno del gruppo.

La poco graziosa bestiolina, infatti, dimostrerebbe un altruismo in aperto contrasto con la teoria dell'evoluzione, che vorrebbe il più forte dominare e l'altruista (o il debole) in netto svantaggio. Pare infatti che l'altruismo sia molto diffuso tra gli animali, perché - appunto nella dinamica di un gruppo di individui della stessa specie - si rivela una strategia vincente. E tra vampiri l'altruismo raggiunge vette quasi inimmaginabili: nel gruppo (di solito composto da 20-40 individui) può succedere che a qualcuno la notte di caccia vada male, e non riesca a trovare sangue fresco (magari di vergine): se per tre notti di seguito un vampiro non trova di che sfamarsi, rischia di morire. Per Darwin la bestiola sarebbe "selezionata", e dovrebbe correre incontro al suo infausto destino. Invece, nella realtà, il vampiro affamato viene nutrito da un compagno altruista, che rigurgita per lui un po' di sangue, rinunciando al proprio nutrimento a favore del "bene comune".

Prima di pensare: "ecche sarà mai?..." chiedetevi se vi sia mai successo che, come gesto di estremo affetto, un amico vi abbia rigurgitato davanti (o addosso) del sangue per offrirvelo come cibo.