Il film Le Streghe Di Salem è arrivato nei cinema italiani lo scorso 24 aprile, e da allora si è aperto un varco tra adulatori del genio Rob Zombie, e denigratori del folle stesso. Lo scorso 16 aprile, Universal Records ha distribuito The Lords Of Salem, album contenete la colonna sonora dell'omonimo film, che comprende 21 tracce in tutto: autori delle musiche John 5 e Griffin Boyce, ma la tracklist offre anche perle firmate The Velvet Underground e Rush.
"In the name of Satan": con queste parole la strega Margaret Morgan (Meg Foster) dà il via a Open Wide The Gates, inaugurando così la colonna sonora. Successivamente The Curse Of Margaret Morgan, con le sue frequenze bassissime, alza il sipario non solo del brano, ma dello stesso film: una drammaticità sintetica contorce le budella, inquietando non poco. Recita il Reverendo Johnathan Hawthorne: “La loro musica blasfema risuona nella mia mente, conducendomi alla soglia dell'insania” e le medesime parole possono essere adottate per descrivere l'effetto di questo brano maledetto.
Blinded By The Light (Manfred Mann's Earth Band) sconfigge le tenebre e il mondo torna a essere immerso nella luce: grazie al basso corposo e all'organo squillante, un groove anni '70 fa tabula rasa di brutti pensieri demoniaci, i quali, con un dietro front, compaiono di nuovo con No Person In Number Five. Due semplici voci, quella di Lacy Doyle (Judy Geeson) e della protagonista Heidi Hawthorne (Sheri Moon Zombie), in grado di far rabbrividire: nessuno vive nell'appartamento numero cinque, eppure Heidi ha visto e salutato qualcuno proprio sulla soglia di quella porta. Decide di raccontarlo a Lacy, la quale, tuttavia, conferma che in quell'appartamento non ci vive proprio nessuno, ma che comunque andrà a controllare.
Malinconica, A Special Child si evolve in un delicato arpeggio di chitarra acustica, rafforzata da una nota orchestrale ricca di pathos: vengono evocati la confusione e il terrore di Heidi, circoscritti in un paesaggio gelido, offuscato e nebbioso, d'inverno.
È Count Gorgann (Torsten Voogel) a parlare nel breve dialogo Our Philosophy, quale leader della black metal band Leviathan The Fleeing Serpent, trasmessa da Radio WIQZ Salem Rocks: è Crushing The Ritual il pezzo che trapana i timpani di Salem, Massachussetts, un black metal sporco, funereo, demoniaco e bestiale. La voce, carica di effetti, riesce ad assumere delle sembianze striscianti e squamose, su un tappeto musicale corrosivo e martellante, e sempre più insistente.
E dal black metal si passa al funk di Rick James, con Give It To Me Baby, un pezzo danzereccio e divertente: dominato da un basso impertinente, riporta l'alito vitale benigno, ormai dato per sperso nell'oceano cinematografico firmato Rob Zombie.
La voce radiofonica di Heidi, in Ladies Choice, annuncia su Radio WIQZ Salem Rocks i Rush, con The Spirit Of Radio: mentre un tripudio di chitarra squarcia la scena, nel film il Big H Team si dà ai brindisi a suon di tequila. L'inconfondibile hard progressive rock dei Rush infonde un'aria calda e piacevole, rilassante, grazie al sound morbido e ai ritmi mutevoli, magistralmente alternati.
Il dialogo di Smash Or Trash annuncia l'arrivo negli studi di Radio WIQZ Salem Rocks di un misterioso pacco da parte di un gruppo chiamato The Lords Of Salem: il disco contenuto nel pacco ha come unica traccia The Lords Theme. Il leitmotiv si compone di pochi elementi: un coro sguaiato di archi e un tamburo rituale, ripetuti per qualche secondo appena, con la risultante però di avere per le mani un pezzo inquietante, sconvolgente e pauroso, oltre ogni immaginazione.
La breve sigla di Radio WIQZ, intitolata Salem Rocks, lascia spazio ai The Velvet Underground con Venus In Furs (Album Version). Il capolavoro è investito di un potenziale psichedelico, che riesce a sfociare nel rituale grazie all'immenso suono di viola distorta, amalgamato alla voce seducente di Lou Reed e al tambureggiare quasi primitivo e ipnotizzante della grancassa.
La melodia drammatica di Three Sisters, resa grazie anche ai tocchi di glockenspiel, è una sorta di mantra musicale: una matassa di sensazioni soffici, delicate e commoventi, vorticano, come foglie autunnali cadute a terra.
Con il dialogo You Know What I Think?, viene immediatamente rievocata la nota malvagia e demoniaca delle tre streghe: le voci di Lacy Doyle e Francis Matthias (Bruce Davison) lasciano spazio a I'll Always Know, un pezzo che evoca paura commista ad agitazione, seppur suonato da un elegante pianoforte, leggero e dolce. Rievoca un'introspezione profonda, un boccheggiare esule, immerso nell'abisso di un sé pieno di cupa luce azzurrognola, dalla quale non c'è modo di fuggire: gli archi in sottofondo non si evolvono, rimangono sempre uguali a se stessi, come se fossero imprigionati in una gabbia dalla quale possono solo stare a guardare le timide evoluzioni delle dita sui tasti bianchi e neri. L'ambientazione cambia completamente con Apartment Five: un terrore cupo dilaga assieme alle frequenze gravi di suoni inquietanti, e gli archi tornano misteriosi, minacciosi e inquieti.
Con Lord Hear Us le streghe Megan (Patricia Quinn), Sonny (Dee Wallace) e Lacy Doyle invocano Satana: "Satan, come to us! We are ready!" Ed ecco tornare in scena i The Velvet Underground con All Tommorrow Parties, che suona drammaticamente troppo gaudiosa, considerato il contesto: la sensazione di libertà che scaturisce dall'ascolto, si accosta comunque perfettamente alla scena del film dove è possibile ascoltare il pezzo.
E per finire Wiqz News, dove la voce di Donald Felix annuncia una tragica notizia, lasciando una sensazione di vuoto, incertezza e macabra sospensione.
La colonna sonora de Le Streghe Di Salem è proprio come il film: enigmatica, surreale, a tratti appare quasi azzardata. Sarà apprezzata da chi avrà amato il film, e sarà sicuramente disprezzata da coloro che lo hanno definito un “flop”: consideriamo, per esempio, la differenza abissale tra The Curse Of Margaret Morgan e Blinded By The Light, rispettivamente seconda e terza traccia della tracklist. Ascoltate di seguito, sembrano cozzare l'una con l'altra, la prima cupa, misteriosa e scontrosa, la seconda divertente, lucente e accogliente: è esattamente lo stesso modo in cui si muove il film, per cui si abbina perfettamente alle scene dello stesso. Non aver apprezzato elementi come il famoso Satana “pupazzo”, o le scene visionarie e folli, assurde, ma fantastiche, comporterà ovviamente un disprezzo corrispondente nelle scelte altrettanto bizzarre di impiegare e accostare brani molto distanti tra loro.
The Lords Of Salem, comunque, ha un qualcosa di talmente sconvolgente, per quanto minimale sia, da rendere questa colonna sonora eccezionale: è proprio The Lords Theme a rivelarsi una perla, geniale, ma semplice nel complesso. Le poche note che compongono il leitmotiv del film fanno rabbrividire, suonano veramente come un qualcosa di demoniaco, antico, mitico... quasi come le famose e maledette streghe di Salem.
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