Il mondo del soprannaturale è sempre esistito, e per millenni ha convissuto in una dimensione parallela rispetto al mondo degli uomini, che ne hanno sempre avuto il sentore ma l’hanno confuso e camuffato con la leggenda e il mito, confinandolo nell’anonimato.
Ma le cose stanno per cambiare.
La vita di Zoe, tormentata e affascinante sedicenne dagli occhi gialli, procede tra la scuola, i problemi di cuore della sua migliore amica Chloe e il suo amato pianoforte. Sua madre è scomparsa in un misterioso incidente e suo padre è troppo occupato dal lavoro e dal dolore della perdita della sua compagna.
Quando alla soglia del suo diciassettesimo compleanno, comincia a vedere cose strane, ha visioni a occhi aperti di misteriose case in mezzo al bosco, fa sogni di una sua vita precedente, e poi incontra Sebastian, quel ragazzo così bello, e così familiare, Zoe scoprirà che il mondo della magia è reale e che lei ne fa parte a pieno titolo, perché è una strega e tra le più potenti mai esistite.
Zoe si troverà coinvolta in una lotta spietata per il potere: le streghe da una parte e gli inquisitori dall’altra, in una guerra che dura dall’inizio dei tempi…
Dopo la serie Scarlett, giunta al secondo capitolo, Barbara Baraldi torna alle atmosfere tipiche dell’Urban Fantasy con Striges, La promessa immortale, rileggendo il mito della stregoneria.
Nell’antichità, e nell’immaginario collettivo, le streghe sono donne, spesso ripugnanti, che hanno stretto un patto con il diavolo, capaci di mandare maledizioni, di volare su scope e accompagnate da animali notturni, come le civette o i gatti neri. In notte stabilite, come quella di Halloween, si riunivano in sabba, dove si abbandonano a riti amorali e di sangue.
Zoe, la protagonista del romanzo, è una ragazza affascinante (“niente cappelli a punta, né vecchie megere dal naso adunco e unghie affilate”), forte e fragile allo stesso tempo, un’adolescente speciale (“qualcuno che ha avuto il dono”) che subisce un inaspettato cambiamento, come una crisalide che si trasforma in farfalla (e l’adolescenza è l’età del cambiamento per antonomasia), che impara a conoscere la magia, per poterla usare contro coloro che vogliono impiegarla per scopi malvagi. Il suo animale è un furetto che non si stacca mai da lei, e i luoghi d’incontro con le sue sorelle sono luoghi meno inquietanti di quelli descritti dalla leggenda, come la caffetteria “Bloody Mary” gestita dalla sua amica Sam, palazzi sontuosi dove si svolgono splendide feste, frequentate da gente elegante e famosa, perché “delle donne che si riuniscono in un atelier in occasione di un evento mondano di certo non attirano l’attenzione”.
Il libro procede su linee temporali diverse (dal presente, al passato con la vicenda della persecuzione, inquisizione e rogo delle streghe), ricco di citazioni musicali, letterarie e riferimenti al mondo giovanile (Facebook, smartphone, iPod), caratterizzato da uno stile evocativo e ricco di metafore, tratto, questo, distintivo questo dello stile dell’autrice.
Barbara Baraldi, ancora una volta regala ai lettori, dopo Un sogno lungo un’estate, un altro interessante e riuscito personaggio femminile, nel quale, siamo sicuri, molte delle sue lettrici sapranno identificarsi.
La cornice del racconto è Milano, gotica e suggestiva, con i suoi ritmi e le sue ossessioni, Castello Sforzesco e il Duomo, le aule di scuola, il laboratorio di un burattinaio di Praga, la nebbia e i tramonti infuocati, che ben si presta anche a raccontare una vicenda dai toni dark e avventurosa, in cui grande importanza viene dato ai sentimenti (rabbia e tristezza, ma anche amicizia e soprattutto amore) dei protagonisti.
Striges, è indubbiamente un romanzo che si rivolge a un target ben preciso (quello dei lettori più giovani, in particolar modo al mondo femminile), scritto in maniera efficace che permette di leggere in maniera scorrevole le quattrocento e più pagine che compongono il romanzo.
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