Diario di un sopravvissuto agli zombie è il primo volume di una trilogia che è pubblicata in Italia da Multiplayer Edizioni.
Nato come esperimento online, come un romanzo pubblicato a puntate su un blog, il libro, data la sua popolarità, è poi stato raccolto in volume negli Stati Uniti per poi approdare con successo anche in Italia.
L'opera, scritta da J.L Bourne è la cronaca della sopravvivenza di un uomo, un ex militare della marina degli Stati Uniti, che si ritrova in un mondo dove una piaga sconosciuta ha fatto risorgere i morti, che invadano il paese e sono più affamati che mai.
Scritto sotto forma di diario, giorno per giorno (non a caso il titolo originale dell’opera è Day by day: Armagheddon) l’anonimo narratore, ci racconta istante per istante gli attimi della concitazione iniziale e della scoperta dell’epidemia di proporzioni apocalittiche che ha contagiato la Terra. I morti si cibano dei vivi e la società collassa su se stessa azzerando il concetto di civiltà e umanità. Dalla sua situazione d’isolamento iniziale il protagonista del romanzo, poi, incontra un sopravvissuto di nome John, con il quale stringe un patto di amicizia e alleanza: unire le forze per guardasi le spalle a vicenda e aumentare le possibilità di sopravvivenza. Grazie al suo addestramento come soldato, lui e John riescono a sopravvivere in un mondo sempre più ostile, riuscendo ad allargare il gruppo dei sopravvissuti, prendendo con loro una famiglia, che salvano da un attacco zombie e una ragazza, Tara, che avrà un posto speciale nel cuore del nostro protagonista.
Il gruppo continua a muoversi, per evitare di diventare un obiettivo troppo facile per i morti viventi, finché non giungono all’ Hotel 23, un'istallazione militare, ormai priva di sopravvissuti, ma che può garantire cibo e sicurezza. Il gruppo si stabilisce nella base militare, ma ben presto scoprirà che altri anelano quel posto e che la minaccia, in quel nuovo mondo, non arriva solo dai morti ma anche dai vivi, sempre più disperati e cattivi.
Scritto con un linguaggio molto semplice e scorrevole e corredato da tecnicismi quando si tratta di descrivere armi, equipaggiamenti e mezzi di trasporto, da foto, piantine e disegni, Diario di un sopravvissuto agli zombie utilizza, come suggerisce appunto il titolo, la forma del diario, aspetto che contribuisce a connotare veridicità alla storia. Ad esso vengono affidati i pensieri e riflessioni, le confessioni del protagonista. Bourne vi ricorre per rendere più oggettivi gli eventi che sta narrando, non mediato dal suo diretto intervento, che resta così una presenta muta al di là del testo.
Il risultato quindi è un testo molto veloce e facilmente fruibile, ragione anche del successo su web.
L’esperienza come militare dell’autore trapela delle pagine del libro, dalla freddezza del protagonista nel riuscire a reagire a degli eventi che per i più sarebbero stati insormontabili, agli scenari di guerra che sono rappresentati in modo molto familiare e verosimile.
I non morti vengono rappresentati in modo del tutto simili a come sono stati raffigurati dai film di Romero: lenti, goffi, ma pur sempre letali, è possibile ucciderli con un colpo d'arma da fuoco alla testa. In alcuni di essi rimane, però, qualche traccia di ricordo della vita passata, che gli permette di ritornare, per esempio, su luoghi già visitati o di comporre un codice per aprire una porta.
Un punto di vista inedito, tra le molte opere che prolificano negli ultimi anni sulla figura degli zombie, un ritratto di un’umanità che si ritrova unita per lottare insieme per la propria sopravvivenza, un libro che spinge il lettore a seguire con tensione la storia nell’attesa di scoprire cosa succederà dopo.
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