La settimana scorsa è stato finalmente annunciato il nome della vincitrice della seconda edizione del Premio Algernon Blackwood. Si tratta di Catia Pieragostini, che con il suo racconto Le gatte si è aggiudicata il guanto di Freddy Krueger messo in palio da Thrauma.it e il 60% del montepremi, valido come contratto di edizione per la pubblicazione su uno dei prossimi numeri di Writrers Magazine Italia (si prevede il numero 35).
Il racconto della Pieragostini è stato scelto da una giuria di eccezione, composta da (oltre all'organizzatore del premio Francesco Spagnuolo) Pupi Avati, Federico Zampaglione, Barbara Baraldi e Brando De Sica.
I media partner di questa edizione (Delos Books, Warner Home Video, CG Home Video e Thrauma.it) hanno offerto svariati regali anche agli altri quattro finalisti, e Horror Magazine ha deciso di rendere disponibili ai suoi lettori anche questi altri quattro racconti. I lavori, che hanno messo più o meno d'accordo tutta la giuria, anche se non quanto il vincitore assoluto, sono comunque di ottima qualità e li riteniamo più che validi per le nostre pagine.
Di seguito, i link ai singoli racconti in ordine alfabetico:
Gli uomini con le torce (di Sergio Donato)
Il massaggiatore di ossa (di Matteo Pecoraro)
4 commenti
Aggiungi un commentoConsigliata la lettura!
tutti fantastici questi racconti, uno più bello dell'altro! non riesco ad avere preferenze perchè ognuno dei quattro mi ha colpito per motivi diversi... posso solo dire che il livello del premio quest'anno era davvero eccellente e mi auguro che anche l'anno prossimo mantenga questo livello qualitativo. Complimenti anche a Francesco e Irene per i loro sforzi per rendere questo concorso, uno dei migliori nel suo genere!
Eh quest'anno è stato davvero difficile individuare il racconto migliore, ma alla fine ce l'abbiamo fatta Appuntamento sulla WMI 35!
Bellissimi, tutti.
Difficile scegliere, effettivamente.
Tuttavia, dovendo scegliere, quello che mi ha colpito maggiormente è "Lacrime di Intonaco" (di Roberto Guarnieri). Se non altro perché è stato l'unico ad avermi fatto venire un piccolo brivido.
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