Con il termine “ammazzatine”, nel dialetto siciliano si vuole descrivere un omicidio molto violento ed efferato.
Ammazzatine è anche il titolo della graphic novel scritta da Roberto Recchioni, disegnata da Stefano Landini e pubblicata dai tipi di Edizioni NPE, che racconta l’epopea di Michele Spada, leggendario bandito la cui figura sfuma nel mito.
La vicenda prende l’abbrivio quando Glenn, un giornalista americano, si reca nella povera città di Montelupo in Sicilia per cercare il bandito, l’eroe e leggenda, Michele Spada, temibile sicario, amato dal popolo e temuto dagli uomini d’onore.
Siamo nel 1952. Glenn vuole assoldare Spada, per uccidere per conto della CIA, Carmine Zarolla, un personaggio scomodo, responsabile dell’uccisione di donne e bambini. In cambio Michele potrà avere l’immunità e trasferirsi con Maria, la sua donna, in America. Spada accetta, uccide il boss, ma all’aeroporto, al momento della partenza viene tradito: padre Benedetto, suo zio, e Maria vengono uccisi. Spada si salva e ha inizio la sua sanguinaria vendetta e un’inarrestabile spirale di violenza…
Il genere Pulp è stato una tendenza, in particolar modo degli anni Novanta, che è stata filtrata nella narrativa, nel fumetto e nel cinema nostrani grazie alla pellicola Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino, caratterizzato da elementi come lo splatter, con le sue ostentazioni di sangue e morte, la crudeltà e la feroce ironia che nel tempo è diventato un preciso modello narrativo, indicatore di un nuovo modo di raccontare.
Questa graphic model, può essere, in un certo modo, assimilata a questa tendenza. La sua principale caratterizzazione stilistica, è infatti, quella di basarsi sull’estremizzazione tra “parole e azione”: da una parte ritroviamo, quindi, i ricchi e vistosi spargimenti di sangue ed effetti violenti tipiche delle “ammazzatine” (e del pulp) e la secchezza del linguaggio caratterstica, invece, dell’action movie.
L’ambientazione è quella già utilizzata da Recchioni in altre opere, come Battaglia (Alta Criminalità, Edizioni BD), la Sicilia del dopoguerra, che ricorda gli scenari del più classico hard boiled americano, con le assolate e povere cittadine e le sue tradizioni, per spostarsi poi, nella seconda parte del racconto, alla vitalità e al fascino di Roma capitale.
Il protagonista Michele Spada, è un antieroe tutto d’un pezzo, che dopo aver perso tutti i suoi affetti, è mosso unicamente dal desiderio di vendetta e dalla sua personale concezione di giustizia: “Non lo faccio per la mia terra… Lo faccio solo per me stesso”.
Spada si muove in una realtà nera, violenta e schizofrenica, è l’angelo vendicatore, colui che si fa carico di potare a compimento la vendetta anche quando non gli riguarda più (come nella seconda parte del volume), perché è l’unico in grado di farlo, perché neanche la morte lo può fermare.
I disegni minimali con le ombre piene di Stefano Landini, che fanno tesoro delle lezioni di Alex Toth e Jack Kirby, si adattano perfettamente a descrivere la durezza e l’iperrealismo della vicenda, nella sua esibizione di violenza e orrore.
Una graphic novel che si legge d’un fiato, una corsa impazzita sulle strade del pulp, un noir nero e feroce con la sua carica dirompente, di sangue e pallottole.
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