L'inflazione dei remake ha raggiunto una quantità tale che ci si comincia a vergognare persino del termine. Ora alcuni sono denominati re-imagining, come se l'immaginazione avesse un qualche ruolo in questo tipo di operazioni. Vittima eccellente del 2005, almeno per quanto riguarda il pubblico statunitense, è John Carpenter, di cui il grande schermo vedrà in sequenza l'apparizione di due rifacimenti.
Il primo è il già annunciato Assault on Precinct 13, che nella versione originale del 1976 era stato adattato da noi come Distretto 13 – le brigate della morte: uno storico cult, seconda pellicola del regista dopo l'anomalo Dark Star, prima in cui mette in scena le sue ossessioni da western urbano, con un distretto di polizia assediato da un gruppo di fuorilegge non identificati. Un vecchio B-movie con mezzi limitati, in cui più di ogni altra cosa conta l'atmosfera tesa, e che ha tra i protagonisti un criminale duro e cinico, ma determinante per la risoluzione, antesignano di Snake (Jena) Plisskin. Lo scopo di un remake da un simile film rimane oscuro: non ci sono effetti speciali da aggiornare all'era digitale, né un plot particolarmente originale, che meriti di essere portato di nuovo sullo schermo. Tra i protagonisti di questa nuova versione, Ethan Hawke (Gattaca) come poliziotto e Lawrence Fishburne (Matrix), nel ruolo del fuorilegge che si schiera al suo fianco “per forza maggiore”.
La pellicola sta collezionando recensioni piuttosto varie, anche se la prevalenza pare negativa, con chiari riferimenti all'inutilità dell'operazione, e nel complesso del film stesso.
Il secondo remake, annunciato come in produzione a partire da marzo, ha come materiale originale The Fog, inquietante storia di fantasmi e pirati, in cui la tematica dell'assedio è riproposta su un'isola e resa tangibile dall'onnipresente nebbia. Un segnale consolante è il nome di John Carpenter come produttore, che sembrerebbe prevenire la realizzazione di un altro film usa e getta. La domanda che sorge spontanea, vedendo il regista accreditato, è: ma dove sei finito, vecchio John? Dopo Fantasmi da Marte, sembra aver fatto perdere le tracce. Ha prodotto il sequel televisivo di Vampires, ora questo remake per la regia di Rupert Wainwright, ma non c'è traccia di progetti nuovi come regista.
A cercare con attenzione, tutto quello che troviamo ci fa ancora una volta trasalire: il credit come autore dei personaggi per un film in produzione, pur se senza una data precisa. Halloween 9, di cui perlomeno sappiamo che non ci sarà Jamie Lee Curtis, ritiratasi dalle scene. E non ci resta che augurarci che il lungo silenzio sia dovuto a una pausa di riflessione, dopo ultimi lavori non proprio straordinari, per realizzare qualcosa all'altezza del John Carpenter che conosciamo.
11 commenti
Aggiungi un commentoCribbio, mi fate sentire a casa!
Non sono un gran estimatore di remake...li guardo per curiosità ma nient'altro,in fin dei conti penso che chi fa un remake o vuole attribuire un omaggio o voglia andare sul velluto....
Spero veramente che il Maestro Carpenter sia al lavoro o stia architettando qualcosa di nuovo
però tra i film della seconda parte della carriera di carpenter ci sono molte delusioni.
se escludiamo il seme della follia carpoenter si è pericolosamente allontanato dall'orrore puro. essi vivono, vampires, fantasmi di marte con l'horror c'entrano poco. siamo dell'ambito delle contaminazioni con tendenza al fanta-action
Concordo con il tuo giudizio, il dubbio principale di fronte ad un remake è questo. E i due che sono in cantiere sono senz'altro dovuti a mancanza di idee. Però non dimentichiamo che ci sono in giro ottimi remake che a volte hanno raggiunto o anche superato gli originali. Perchè comunque a parte la storia se c'è dietro un grande regista il film è comunque valido. Visto che si parla di Carpenter, rivordatevi che La Cosa è il remake de La cosa da un altro mondo...
intanto, purtroppo gli incassi americani di Assault On Precinct 13 vanno male: dopo appena una settimana di programmazione il film sta andando a picco e non ha neanche incassato la meta' di quello che e' costato.
Dispiace davvero perche' il nome Carpenter con un successo di questo film indirettamente ne avrebbe potuto trarre giovamento visto che in questi ultimi anni di flop ne ha fatti...
E lui aveva problemi a fare i propri film quando le cose gli filavano bene ... figuriamoci ora.
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