Nel 1957 il mondo intero conobbe la Hammer Films. Fondata decenni prima da Enrique Carreras e William Hinds, la compagnia aveva prodotto da sempre solidi film di “Serie B”, per lo più pellicole horror a bassissimo costo, navigando in acque tanto anonime quanto sicure e dagli apprezzabili incassi.
Poi, imprevedibilmente, uno dei loro “film del ‘57” (ne producevano cinque all’anno), sbancò i botteghini di tutti i cinema, imponendo i suoi due protagonisti, Christopher Lee e Peter Cushing, come le nuove icone dell’horror mondiale. Il film era The Curse of Frankenstein (La maledizione di Frankenstein), e dalla sua uscita nelle sale nulla fu più come prima nel mondo del cinema da brivido.
Questo accadeva quasi cinquant’anni fa, e oggi le cose sono leggermente cambiate. Certo, Christopher Lee continua ancora a recitare, ma della Hammer e della sua fama sembrano essere rimasti solo i ricordi. Che si sia dissolta in cenere come una delle numerose vampire che ha portato sul grande schermo?
Assolutamente no.
La compagnia inglese continua a esistere e a produrre “piccole cose”, ma la situazione potrebbe presto cambiare. La notizia è recente, e promette bene: Hammer Films si è unita con la Stan Winston Productions di Stan Winston (La Cosa, Terminator, Edward mani di forbice, Intelligenza Artificiale, Constantine) e la Random Harvest per dare vita alla Harvest Pictures III. La neonata sarebbe una casa di produzione cinematografica votata alla creazione di “buoni film a basso costo”, ispirandosi a piccole gemme come l’inglese 28 Giorni dopo, il canadese Ginger Snaps o (lo ribadiamo!) il recente Saw.
Sulla carta questo matrimonio sembrerebbe un’unione ideale: un nome storico del cinema horror (la Hammer), un mago degli effetti speciali (Winston), e una ricca finanziaria già avvezza alle produzioni cinematografiche (la Harvest).
I primi due film della Harvest Pictures III hanno già un titolo, Perfect Sight e The Beetle, e saranno girati la prossima estate.
Tornerà l’horror classico tutto mostri e idee? Noi di HorrorMagazine speriamo di sì.
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