Ciao Clive, finalmente siamo arrivati all’attesissima uscita del nuovo album dei Black Widow (leggi qui recensione)! Ci sono voluti quasi quarant’anni e avete dovuto superare numerosi ostacoli fra cui la defezione di alcuni membri e la distanza fra te e Geoff Griffith che vive e lavora in Thailandia. Vuoi raccontarci alcuni dei passi che avete mosso fino ad arrivare a questa reunion?
Be’ sì, più di quarant’anni… dopo l’ultimo album sono uscite un po’ di cose che ho pubblicato qualche anno dopo, più il DVD Return to the sabbat, l’album Black Widow 4 e una registrazione live (bootleg) che uscirà fra qualche mese dal titolo “See’s The Light Of Day.” Mi sono incontrato con Geoff Griffiths dopo averlo rintracciato attraverso una delle sue band, i Moving Fingers. Avevamo entrambi l’idea di registrare un nuovo album dei Black Widow, e ci è sembrato perfetto farlo insieme. Così abbiamo deciso che la band saremmo stati noi due, più vari ospiti. Io e Geoff abbiamo scritto tutti i brani e siamo rimasti colpiti da tutte le persone che si sono dimostrate pronte ad aiutarci, abbiamo incluso anche diversi fan. Chi ci ha aiutato in vari modi: Tony Martin (Black Sabbath) alla voce; Kay Garret (la nostra prima cantante); Paolo “Apollo” Negri (tastiere); Sylvie Durette (per il testo di “That’s when evil touched me”); Kenny Lykins (per il video di Sleeping with Demons); Chris Dredge (per il poster, lui era un membro della formazione originaria quando ancora si chiamava Pesky Gee!) e Pasi Koivu (promozione e ispirazione). Più molti altri che ci hanno aiutati con la promozione dell’album negli vari paesi. Come vedi siamo una sorta di ragnatela tutt’attorno al mondo. L’album è stato registrato in Germania, Thailandia, Italia e Regno Unito. Ho registrato molte delle mie parti in Thailandia e Geoff è venuto in Inghilterra. Non è la maniera più semplice per lavorare, ma è quel che abbiamo fatto. Abbiamo chiesto ad altri membri se volevano essere coinvolti, ma dopo quarant’anni molti erano già impegnati o avevano chiuso con l’industria musicale. C’è stata un’obiezione da parte di un membro che non abbiamo contattato, ma tutti gli altri alla fine ci hanno augurato che andasse tutto bene. Sì, è stata dura ma siamo tornati.
I Black Widow sono stati i paladini della branca più oscura del progressive rock. Gli stilemi c’erano tutti, dal periodo storico alla collocazione geografica, dal concept alla varietà di valori ritmici, dall’ampio spazio dato a solisti inusuali (tu stesso suoni flauto traverso e sax) alle forme non convenzionali, dai passaggi da forte a piano all’uso di particolari strumenti a tastiera. In più i temi occulti. Cosa vi ha portati a comporre un disco rock così pervaso di generi diversi, fra cui il pop e il blues?
Come sai con quest’album, “Sleeping with Demons”, siamo tornati alla magia nera, qualcosa che credo non avremmo mai dovuto abbandonare. Ci sono diversi stili musicali in queste registrazioni, ma personalmente sento che si incastrano tutti. C’è l’idea che quando canti di magia nera tutto debba suonare heavy, ma non c’è ragione che debba essere sempre in questo modo. Sembra una regola per la maggior parte delle band che trattano l’occulto e che vedono nella chitarra lo strumento principale, ma la magia nera può essere anche armonia e melodia, in parte soft, e perché non pop? Satana lancia il suo messaggio in molti modi e non solo ai fan dell’heavy metal. Quest’album vuole dimostrare che la magia nera può essere divertente e che c’è un posto al mondo dove può essere usata anche a fin di bene.
Il disco si apre con quattro brani di presa immediata e prosegue come concept narrando la storia di due archeologi che ritrovano un artefatto maledetto. La loro storia si incrocia con quella di una donna tormentata dai demoni, ma il tutto ‘pare’ abbia un lieto fine. Com’è nata la storia? E l’idea di Radio Ade? Avete intenzione di farci ascoltare il secondo capitolo della saga?
Ahah Io e Geoff abbiamo stili diversi. Credo che la mia scrittura sia piuttosto bizzarra e si appoggi più alle cose che ho fatto con gli Agony Bag. Certo, ho scritto l’anthem dei Bklack Widow “Come to the sabbat”, mentre Geoff molti brani sugli album 2, 3 e 4 e per un po’ è stato anche il cantante solista. Il contributo maggiore di Geoff all’album è stata la storia di “Sleeping with Demons, e non sono del tutto sicuro in merito all’happy end, bisognerebbe chiedere a lui dato che alla fine la ragazza sembra partorire un bambino demone; così la storia potrebbe continuare, ma dipende da Geoff, io ho scelto di separare le canzoni. Naturalmente “Hail Satan” è il seguito di “Come to the sabbat”; non riuscivo a pensare a una canzone simile a "Come to the sabbat", così la traccai era chiamata solo n.1°. Poi l’ho scritta nello stesso stile, con le linee orecchiabili del flauto e del canto, e i riferimenti al Demonio.
Nel 1970 avete suonato davanti a centinaia di migliaia di persone nella più celebre edizione del Festival dell’Isola di Wight. Cosa ricordi di quei giorni?
All’Isola di Wight c’è stato il pubblico più numeroso che una band abbia mai avuto. Credo gli spettatori si avvicinassero al milione. Come to the sabbat fu un grande successo, immagina tutte quelle persone mentre cantavano. Ricordo ancora il vento che soffiava sul palco, come sia riuscito a suonare lo strumento a fiato, pensando a tutte le altre band che ne avevano (Family e Moody Blues per nominarne un paio). In scaletta eravamo fra i Groundhogs e i primi Supertramp. C’è un video della band di quel giorno, ma in mano di qualcuno che sembra non volerlo pubblicare. Morirò senza vedere la nostra performance? Sarebbe triste...
Le cronache affermano che siete stati voi il primo gruppo a parlare esplicitamente di occultismo nei vostri testi e non i Black Sabbath e all’epoca non eravate in buoni rapporti con loro pur lavorando con lo stesso manager. Il vostro destino è stato segnato dalla strage di Charles Manson, fatto che vi impedì di partire in tour negli Stati Uniti al posto loro. Credi che se le cose fossero andate diversamente i Black Widow non si sarebbero sciolti o le discrepanze all’interno del gruppo erano tali da minare comunque la stabilità della band?
Siamo stati certamente fra i primi insieme ai Coven negli States a registrare materiale occulto. Non è esatto dire che non eravamo amici dei Black Sabbath. Sì, dalla stampa eravamo visti come rivali, ma la musica era completamente diversa. Tutti sembravano confonderci, anche perché entrambi avevamo la parola Black nel nome, e i Black Sabbath avevano alcune canzoni che si legavano ai temi della magia nera, anche se in realtà loro hanno sempre negato questi riferimenti. Le cose si fecero ancora più confuse quando entrarono sotto il nostro stesso management, ma entrambe le band hanno sempre avuto rispetto l’una per l’altra. Mi sembra di ricordare un paio di interviste in cui Geezer parlava male di noi, ma per quanto ne so... hanno mai visto i Black Widow dal vivo? Io ho visto i Black Sabbath qualche volta e sono andati talvolta bene e talvolta peggio come tutte le band. La nostra sfortuna è stata quando stavamo per partire per il nostro primo tour negli States e Charles Manson compì i suoi omicidi di magia nera, così ci fu negato di partire e i Black Sabbath, che negarono ogni riferimento all’occulto, andarono al posto nostro. Ma i Black Widow sono stati distrutti dall’interno da due ragazzi della band che avevano un ego ENORME, pensavano di essere dèi a cui era stato concesso il dono della musica, e che avrebbero potuto buttare fuori dalla band chi aveva le idee. Si sono comportati da bulli, non c’era più divertimento, i concerti andavano in discesa, si portavano dietro la droga, anche se poi nelle interviste dissero che non erano mai stati coinvolti nelle decisioni della band. Sono gli stessi due membri che non sono stati chiamati a far parte di questo nuovo progetto e con cui non vogliamo più avere nulla a che fare. Sì, siamo ancora molto amareggiati per quello che avrebbe potuto succedere se fossimo andati avanti insieme.
Il nuovo album vede però la partecipazione di un ex Black Sabbath: Tony Martin. La trovata è bizzarra, come ti è venuta?
Ho pensato fosse un’ idea fantastica quella di avere un membro dei Black Sabbath ospite sul nostro album del ritorno. Ovviamente Tony non era con la band originale e a essere onesti non sapeva molto della rivalità fra i due gruppi, ma è stato comunque con loro per dieci anni. L’ho semplicemente contattato online, è venuto con la sua adorabile moglie Carol, e ci siamo scambiati alcune ‘Black storie.’ Gli ho fatto sentire la versione demo dell’album e ci ha dato alcuni ottimi suggerimenti, fra cui quello di cambiare l’ordine dei brani, e aveva ragione.
Tony interpreta la prima traccia del disco: Hail Satan, una sorta di sequel di Come to the Sabbath. Cosa ti ha spinto a scriverla? Perché Tony ha cantato proprio questo brano?
Abbiamo fatto scegliere a Tony quale brano avrebbe preferito cantare e lui ha scelto “Hail Satan”, anche se la canzone era già stata registrata e non nella tonalità giusta per lui. Ma ha fatto un grande lavoro e suggerito di aggiungere più voci. Pensiamo che adesso il pezzo sia fantastico. Ho letto che alcuni fan hanno chiesto a Tony come mai l’ha fatto, ma Tony sapeva che era una cosa divertente da fare e diversa dalle scelte dei Black Sabbath. Credo che Tony adesso voglia sperimentare stili vocali diversi, e può sicuramente fare più del rock/heavy. Come ho detto prima, non c’era più stato un pezzo come “Come to the sabbat”, ora c’è.
In che modo venne preparato lo spettacolo di evocazione demoniaca di supporto all’album Sacrifice creato per voi dall’occultista Alex Sanders? Hai aneddoti particolari al riguardo?
Il black magic show fu il primo per l’epoca e abbiamo apprezzato la reazione e il lavoro di Alex & Maxine. Alex se n’è andato alcuni anni fa e Maxine ha parlato dei tempi con i Black Widow nel suo libro “Firechild.” Sono ancora in contatto con lei e ha scritto una bella nota per il libretto dell’album. Spero presto di incontrala di nuovo. Penso che il primo spettacolo che abbiamo tenuto al Lyceum di Londra, dove solitamente veniva eletta Miss Mondo, sia un gran ricordo. Eric Morley, che era proprietario del teatro, fece il paragone con Miss Mondo e ci disse che lo spettacolo avrebbe potuto svolgersi a patto che la ragazza non fosse nuda, ma ovviamente in qualche modo alla fine lo fu. I buttafuori si lanciarono sul palco e scoppiò l’Inferno. Molta gente scattò fotografie e tutti furono perquisiti prima di lasciare l’edificio. Un reporter di News of the World nascose la sua macchina fotografica (mi chiedo dove) e il giorno successivo eravamo sulla prima pagina del giornale della domenica. Eravamo veramente dei ragazzacci... (lol).
Insieme al primo batterista dei Black Widow Clive Box, sei stato fondatore pure dei più che estremi Agony Bag. Hai in programma anche un loro ritorno?
Gli Agony Bag all’inizio sono stati una band davvero ‘tongue in cheek’ (n.d.r.: il termine tongue-in-cheek si riferisce a un particolare tipo di umorismo inglese in cui le cose sono dette seriamente solo a metà, e allude all’espressione facciale che si crea premendo la lingua contro la guancia, indicando il senso ironico di quanto si sta dicendo) e sono certo che siamo stati la prima band a fare sesso sul palco. Eravamo sempre sopra le righe... date un’occhiata al video di “Rabies is a killer” solo su YouTube. All’epoca fummo paragonati ai Kiss, credo a causa dei nostri trucchi estremi. Per la prima volta sono diventato il frontman di una band, spazio che nei Black Widow non avevo mai avuto, e il tutto fu molto divertente. Clive Box ora vive in Francia; Bruce, il chitarrista, sta a Leicester così come il bassista Geoff Bevan, che ora suona con i Diesel Park West, ma purtroppo ha il cancro alla gola... conoscemmo Stefan Bender con la band dei Fame in Germania. Ci fecero da supporto per alcune date e in hotel ci aspettavano sempre. La prima serata fu a Offenback, loro città natale, e Stephan in seguito mi raccontò che quando mi incontrarono pensarono che fosse fantastico che io fossi il cantante, fu una sorpresa quando questo pazzo (io) salì sul palco, non potevano crederci. Anni dopo Stefan mi invitò in Germania per registrare alcuni pezzi degli Agony Bag (che uscirono sull’EP “Piss Out Your Trash”, disponibile su iTunes). La nuova registrazione di “Rabies is a killer” – brano di cui sono state fatte molte cover – è stata usata da Matthew Reel negli Stati Uniti per il film Jessika Rabid. Stefan purtroppo se n’è andato un po’ di tempo fa. Avevamo ancora alcune canzoni non completate, fra cui “Evil Clock”, che pareva adattarsi anche ai Black Widow, così l’abbiamo ultimata e ora è la bonus track di “Sleeping with Demons”, in memoria di Stefan. Mi manca molto, ma il suo lavoro vive ancora. Lui è parte della ragnatela dei Black Widow (c’è ancora un brano inedito a cui ho lavorato con lui). Ma il mondo sarebbe pronto per un ritorno degli Agony Bag?
Hai più volte collaborato con Steve Sylvester e i Death SS. Loro hanno coverizzato brani sia dei Black Widow che degli Agony Bag e tu hai partecipato alla suite conclusiva del loro ultimo sigillo. Conosci altre realtà della musica italiana? Cosa te ne pare?
Sì, pare che io abbia lavorato con diversi artisti italiani. E’ stato grandioso lavorare con Steve Sylvester, e ho lavorato anche con un’altra band, i TAXI, che registrarono Rabies is a killer e Hard Times degli Agony Bag. Purtroppo il batterista Francesco è morto improvvisamente a seguito di un concerto e la band ha chiuso, però sono contento che si siano riformati e abbiano reinventato se stessi. Ora si chiamano Giuda e fanno rock anni ’70. Il loro album è fantastico. Credo che sentiremo parlare di loro, me lo auguro. Molte band in svariate parti del mondo hanno fatto cover dei Black Widow e degli Agony Bag. La versione degli Ashes di “Come to the Sabbath” è anche sul nostro sito. E naturalmente c’è l’album tributo con band provenienti da tutto il mondo che ripropongono le nostre canzoni, dal titolo “King of the Witches.”
Quali sono i tuoi gusti cinematografici e letterari riferiti all’immaginario orrorifico?
Non saprei... ho sempre amato The Amityville Horror, perché è una storia vera. Avendo incontrato il Diavolo per ben due volte, so che certe cose possono accadere davvero. Mi piacciono le storie moderne, Midnight Express è la mia preferita. Sono interessato alle storie che riguardano omicidi reali, li seguo, gli incidenti aerei, i disastri... a modo loro sono film horror.
Grazie mille, Clive, sei stato davvero molto gentile e speriamo tu ci tenga aggiornati sui tuoi nuovi progetti. Un saluto per i lettori di Horror Magazine?
Grazie mille a te per l’intervista Irene! Speriamo di tornare anche con un tour, ma dobbiamo vedere come va l’album. La reazione per ora è stata fantastica. La versione in CD uscirà per Halloween, ma è possibile il download all’indirizzo www.blackwidowrockband.co.uk. C’è anche il poster di Chris Dredge e una traccia dal titolo “Live in Hell.” Abbiamo una versione di “Hail Satan” su Classic Rock Magazine, dunque succederanno un po’ di cose. Mille grazie ai lettori di Horror Magazine. Se volete contattarci potete farlo tramite al nostra pagina web. Io e Geoff risponderemo personalmente.
In guardia, i Black Widow sono tornati!
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