È in libreria dal 29 settembre, pubblicato da Corbaccio, un interessante volume di storie vere, raccolte con il titolo molto indicativo di Il demone di Sherlock Holmes a cura di David Grann.

Su questo volume un testimonial d’eccezione, Carlo Lucarelli, che ha scritto: "Chi dice che spesso la realtà supera la fantasia sbaglia: la realtà supera sempre la fantasia. Gli scrittori non possono fare altro che inseguirla - come il mastino dei Baskerville - per strapparne un pezzetto alla volta, pagina dopo pagina, fino a scoprirne il più possibile. È quello che fa Grann con questo libro. Le sue storie sono così incredibili, appassionanti e misteriose che non possono che essere vere".

Dalla sua posizione di reporter e narratore, David Grann racconta in punta di piedi e dando voce ai protagonisti, dodici storie incentrate su personaggi tanto "folli" quanto reali, folli nel loro vivere un'ossessione che li divora, reali nella loro ricerca affannosa e disperata di una verità che sfugge loro, e ci fanno chiedere per esempio cosa è accaduto veramente al più autorevole studioso di Conan Doyle, sulle tracce di un archivio scomparso, trovato strangolato in una stanza chiusa dall'interno?

Cosa ha spinto un celebre biologo marino a immergersi negli abissi più profondi per dare una caccia forsennata al fantomatico calamaro gigante?

Perché un detective polacco cerca in un romanzo gli indizi di un omicidio realmente avvenuto?

Al lettore non resta che leggere queste storie coinvolgenti e affascinanti. 

L’autore: 

David Grann giornalista del New Yorker, è autore di Z, La città perduta, pubblicato in Italia da Corbaccio, bestseller del New York Times, tradotto in venticinque lingue e che ha ricevuto l'Indies Choice Award per il miglior libro di non fiction del 2009. Da Z, La città perduta verrà tratto un film prodotto dalla Paramount. In passato David Grann ha collaborato con New York Times Magazine Atlantic, Washington Post, Wall Street Journal e New Republic.

Il suo sito internet è: www.davidgrann.com

 Dice l’autore: 

"Quando ho cominciato a investigare su queste storie, non ne sapevo nulla. Avevo solo un piccolo indizio: le parole di un amico, un trafiletto di giornale, un indirizzo in una lettera. Da queste scarne informazioni ho iniziato il mio viaggio, un viaggio che spesso mi ha condotto a conclusioni che mai avrei immaginato. So che molte di queste storie sembrano più romanzesche dei romanzi ma niente è inventato, sono tutte persone vere che ho incontrato e con cui ho parlato a lungo: banditi, impostori, cacciatori di calamari giganti, agenti dell'FBI... La vita, come dice Sherlock Holmes, è infinitamente più strana di qualsiasi stranezza della mente." 

La quarta: 

Cosa spinge il più autorevole studioso di Conan Doyle a voler così fortemente mettere le mani su un archivio da morirne? O un celebre biologo marino a immergersi negli abissi più profondi per dare una caccia forsennata al fantomatico calamaro gigante? O un detective polacco a cercare nel romanzo di uno scrittore gli indizi di un omicidio realmente avvenuto? O, ancora, un'insegnante a cercare disperatamente di dimostrare che un uomo condannato a morte è innocente? Dalla posizione di reporter e narratore, David Grann presenta una galleria di personaggi eccentrici, catapultati in vicende che hanno dell'incredibile, e tutti accomunati dal fatto di avere un'ossessione - anche se l'oggetto della loro ossessione è diverso - e una curiosità insaziabile, un'avidità di spiegare, proprio come Sherlock Holmes, il mondo che li circonda, quale che esso sia: gli abissi oceanici, un labirinto sotterraneo, un misterioso omicidio... Sono uomini e donne tanto "folli" quanto reali: folli nel loro vivere un'ossessione che li divora, reali nella loro ricerca affannosa e disperata di una verità che sfugge loro e che Grann, con spirito investigativo e autentica umana simpatia, aiuta a ricostruire.