Buone nuove dall'estremo oriente giungono fino alla 68° edizione del Festival di Venezia. Stiamo parlando di Rabbit Horror 3D (Rabitto horâ 3D), l'ultimo progetto del regista giapponese Takashi Shimizu (Ju-on, 2002, Ju-on 2, 2003).
Nel cast figurano alcuni tra i migliori attori del panorama nazionale giapponese: Mitsushima Hikari (Sumagurâ: Omae no mirai o erabe, 2011), Kagawa Teruyuki (Ashita no Jô, 2011), Omori Nao (Keibetsu, 2011) e Ogawa Tamaki (Kamifûsen, 2011). La pellicola è palesemente ispirata alla storia di Alice nel paese delle meraviglie. Basti pensare che la trama gira attorno all'enigma di un paffuto coniglio bianco proveniente da un altro mondo. Il personaggio principale interpretato da Mitsushima, Alice, deve svelare il segreto che sta dietro alla strana creatura, il cui arrivo sulla terra si rivela essere la causa della scomparsa del fratello.
L'ultima opera di Shimizu è stata proiettata fuori concorso al nostro blasonato festival in laguna, e si è rivelata molto più ricca della precedente (The Shock Labyrinth: Extreme 3D, 2009), sia a livello di tecnologia, sia a livello di narrazione. E le connessioni con il classico di Lewis Carroll sono più di quante ci si possa aspettare.
La carriera del regista giapponese sembra dunque pronta a una nuova impennata. Dopo gli exploit dei due episodi di Ju-On, addocchiati da Hollywood e sapientemente riadattati per il pubblico occidentale sotto il nome di The Grudge 1 e 2, 2004, 2006, arriva una nuova ventata di inquietudine e terrore in formato 3D, direttamente dalla terra del Sol Levante.
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