Prima di tutto: grazie.
Grazie a tutti i 76 iscritti a questo concorso. Da quasi due anni in redazione non si faceva altro che pensare a nuovi bandi per concorsi letterari di genere horror. Ma pubblicare un bando, giusto per "premiare" qualcuno, non avrebbe funzionato. No, bisognava proporre qualcosa di più grande, che invogliasse i talenti letterari a farsi notare. Per questo è nata l'idea del Premio Algernon Blackwood e per questo è stato lanciato H-L'almanacco di Horror Magazine che, come molti di voi sapranno, è un contenitore creativo dark a 360°. Pensatelo come un trampolino di lancio: una porta verso l'editoria pura, quella che premia i talenti e spera che i talenti non si perdano tra gli anfratti degli pseudo-editori.
L'Italia è un paese ricco di creatività. Ricco di storia e di grandi scrittori. Anche nell'horror sovrannaturale. Era inconcepibile fermarsi con il prestigioso Premio Lovecraft. Serviva qualcosa che potesse far emergere le tenebre letterarie e i talenti nascosti. E Algernon Blackwood era proprio il tipo giusto per ergersi a manifesto della creatività emarginata. Proprio lui, osannato da Lovecraft e snobbato, se non in qualche rara eccezione, dall'editoria italiana.
Bene, torniamo a noi. E' il momento di pronunciarsi sui finalisti. Ecco la cinquina finale (in ordine alfabetico):
- Il calzolaio di Zawadka di Sergio Donato
- L'officina di Raffaele di Umberto Maggesi
- Eternamente Sua di Marco P. Massai
- Nanni Orcu di Luigi Musolino
- Dove muore il giorno di Daniele Picciuti
La redazione, inoltre, segnala altre opere meritevoli di attenzione, ma che per un motivo o per un altro non sono rientrate nella cinquina finale: La Quarta Induzione di Simone Conti e Le Ombre di Naar di Roberto Zago, belli, ma prevalentemente fantascientifico il primo e fantasy il secondo; Il Bianco negli occhi di Lorenzo Marone (proponibile nella cinquina, ma ritirato dall'autore per l'inserimento del racconto in un'altra pubblicazione). A ogni modo, anche a questi autori vanno i complimenti della redazione.
I tre finalisti vincitori, oltre a ricevere premi in denaro come da bando, saranno pubblicati sul secondo volume dell'almanacco (H2) previsto per i primi di luglio. Tutti e cinque i finalisti riceveranno attestati di merito. E tutti e cinque (più i segnalati) saranno tenuti da conto per eventuali antologie, numeri tematici di H o proposte di pubblicazione per le altre testate della casa editrice Delos Books (o iniziative parallele).
Per questa prima edizione del Premio Blackwood, la Gran Giuria sarà composta da sole donne: Barbara Baraldi, Cristiana Astori e Simonetta Santamaria, che ringraziamo per la disponibilità.
La classifica finale sarà resa nota sabato 4 giugno, dalle ore 19:00, ai DelosDays, che si terranno a Milano presso la Casa dei Giochi, Via Sant'Uguzzone 8 (MM Villa San Giovanni). Siete invitati a parecipare.
Il nuovo bando, che subirà qualche leggera modifica, sarà presentato a gennaio 2012. Nel frattempo, in bocca al lupo.
12 commenti
Aggiungi un commentoCongratulazioni ai cinque finalisti, ora sono curioso di leggere i racconti che vinceranno! Purtroppo anch’io come Guardian qui sopra sono stato scartato, ma mi piacerebbe sapere cosa ne ha pensato la redazione de “La lenta agonia del dottor Arthur Jenkins”
Ciao Wesley. Mi dispiace, ma fare il punto della situazione su ogni singolo racconto diverrebbe un secondo lavoro, che proprio non possiamo permetterci.
Grazie per la comprensione.
f.s.
Un gigantesco crepi il lupo!
Sono davvero felice di essere tra i 5, è già una bella soddisfazione!
@Sergio, Paladino: ora l'obiettivo diventa pagare da bere! (o farsi pagare da bere, a seconda le priorità di ciascuno... )
Bravissimi i cinque e i segnalati. Complimenti alla redazione per la velocità nella selezione. Alla prossima sfida quindi!!! Io non tifo in particolare per nessuno... però ho apprezzato molto Musolino per quello che ho letto in passato e anche quel poco che ho letto di Donato mi è piaciuto... sono sicuro però che anche gli altri siano all'altezza della situazione...anche perché credevo molto nei miei "Sette scrittori", titolo a parte (ahahaah), e se loro mi hanno superato vuol dire che se lo meritano... in bocca al lupo a tutti quindi, di cuore!
In bocca al lupo ai finalisti e complimenti alla giuria per il rapido lavoro di scrutinio. Approfitto qui per congratularmi anche con tutta la redazione di H per l’attenzione con cui hanno curato e vagliato le interessanti proposte di narrativa e saggistica del primo numero.
Purtroppo non ho fatto in tempo a partecipare perché non avevo pronto nessun racconto che rientrasse nei termini di lunghezza richiesti. Comunque ora attendiamo Giugno per conoscere il verdetto finale… e l’Estate per leggere il secondo numero dell’Almanacco.
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