Seres: Genesis, primo episodio di una trilogia horror che sarà completata da Seres: Evolution e Seres: Extinction, debutterà a fine mese nelle sale americane, dopo essere stato proiettato per la prima volta in Messico, paese natale del giovane regista Angel Mario Huerta (Inspiraciòn, El lado obscuro de la noche), nei primi giorni di ottobre e aver ottenuto buoni riscontri sia in termini di pubblico che di critica.
Si tratta della trasposizione cinematografica dell’omonima graphic novel creata dallo stesso Huerta, capace di mescolare sapientemente elementi dei generi horror e fantascientifico, rivisitando con freschezza ed eleganza il tema della fine del mondo annunciata per il 2012 (già sullo sfondo di diverse pellicole come per esempio 2012). Ciascuno dei tre film indaga su un differente aspetto del caos che si andrà formando e condurrà sull’orlo dell’apocalisse: in particolare Genesis si focalizza sulle vicende della società Owal Tec, che viene dipinta come leader mondiale nel campo dell’hi-tech.
Per avvantaggiarsi ulteriormente sulle concorrenti, Owal Tec tenterà in ogni modo di estendere le proprie capacità di comunicazione, fino a cercare di mettersi in contatto con altre galassie. Se esistesse infatti un altro pianeta dotato di una diversa forma di tecnologia, i vantaggi derivanti dallo scambio tecnologico consentirebbero probabilmente a Owal Tec di consolidare la propria leadership, creando un divario incolmabile rispetto alle concorrenti. Proprio questi tentativi però innescano una serie di imprevedibili conseguenze, dando il via a una spirale di eventi capaci di tenere lo spettatore con il fiato sospeso.
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