Chi vi scrive non sa mai cosa pensare di preciso quando si ritrova fra le mani un volume come questo I racconti del mistero, antologia a cura di Piero Gelli per i tipi della Baldini e Castoldi.
Da un lato c'è il piacere di ritrovare parecchi racconti celebri nel campo del weird e del supernatural: ritroviamo Le Horla di Guy de Maupassant, Giro di Vite di Henry James, alcuni classici di Edgar Allan Poe e poi ancora Franz Kafka, Howard Phillips Lovecraft, Joseph Sheridan Le Fanu e persino il ragno nero di Jeremias Gotthelf.
Poi ci rifletto e mi chiedo: ma c'è davvero bisogno di tutto questo? Va bene pensare ai nuovi lettori che non conoscono certi classici, ma che senso ha radunare nomi quasi a caso, ignorare bellamente la regola non scritta di un solo racconto per autore (abbiamo ben cinque storie di Auguste de Villiers de L'Isle-Adam!), affiancare scelte perlomeno dubbie o deboli (due racconti di Emma Perodi) accanto a scritti che si possono trovare facilmente in decine di edizioni?
Che senso ha non cercare nemmeno di tradurre ex novo alcuni racconti, non sforzarsi di scrivere neanche due parole d'introduzione (si sono limitati a ripescare un brano di Julia Briggs da Visitatori notturni della Bompiani, 1988) e limitare al massimo il lavoro di editing (spettacolare il refuso che parla, nel caso di un racconto di Arrigo Boito, di "traduzione di Silvia Roberti Alliotta")?
Il senso è naturalmente quello di massimizzare i guadagni e contenere ogni tipo di spesa: niente diritti, nessun traduttore da pagare, nomi di forte richiamo, copertina con accattivante bambola malvagia e via, verso gli scaffali della libreria.
Sono passati i tempi dell'editoria "morale", anni nei quali gli editori usavano i ricchi incassi dei nomi più forti in catalogo per gestire e coprire eventuali perdite dovute a esordienti o prodotti di nicchia. Eppure anche allora si guadagnava, anche allora l'editore non era certo un pazzo disposto a rovinarsi per lanciare qualche nome nuovo o meno noto.
Dovrei interpretare certe uscite in libreria come un modesto segnale di ripresa dell'horror letterario invece, chissà perchè non riesco a provare nessun entusiasmo...
I racconti del mistero, Piero Gelli (a cura di)
Romanzi e racconti 301 Baldini Castoldi Dalai Editore, Milano
Rilegato/Sovracopertina, pagg.: 944, Euro 23,60
ISBN 88-8490-579-6 ottobre 2004
3 commenti
Aggiungi un commento...non posso che sottoscrivere parola per parola la tua disamina.
Ci avresti scommesso, eh ?
Il Grande Antico Galerius...
Ti giuro, ero partito buonista pensando al tredicenne che compra questo volume, non conosce gli scrittori in questione e se la sciala un mondo... Però non ce l'ho fatta, complici anche i suggerimenti di un conoscente comune anche lui disgustato da queste uscite...
Rileggendo il mio pezzo mi accorgo di averlo scritto davvero maluccio, fra le altre cose ho ripetuto il termine "ritrovare" nel giro di una frase... sarà la stanchezza...
Volume alla mano e se mi permettete, aggiungerei che alcuni dei racconti solo con tanta buona volontà si possono definire propriamente fantastici... o persino misteriosi come vuole il titolo. Come quello di Rilke o i primi, surreal-satirici, della finale cinquina di Villiers.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID