Un serial killer vampiro si aggira per le strade della città. Otto ragazzine di appena tredici anni sono state brutalmente assassinate e loro corpi gettati nei bidoni della spazzatura. Tutti i delitti hanno un particolare in comune: le vittime sono morte dissanguate. Il caso è affidato alla giovane e appassionata detective Conny Feist. Proprio lei ha scoperto il primo cadavere, ma ora brancola nel buio. Almeno finché non arriva una misteriosa e-mail firmata da un certo Vlad, che dice di avere per lei preziose informazioni. Il loro incontro avverrà in una discoteca gotica dove, avvolti in una fitta nebbia, uomini e donne vestiti di nero, dal volto cadaverico, si muovono al ritmo di una musica cupa e martellante. Da questo momento inizia per Conny una caccia disperata al vampiro. In una lotta senza esclusione di colpi, tra morti dissanguati e cadaveri scomparsi misteriosamente dall’obitorio, lei stessa si scoprirà nella lista nera dell’assassino e il confine tra paura e terrore, tra realtà e delirio, tra vittima e carnefice, si rivelerà sempre più labile...

 

Quanto sopra è la “quarta” di I seguaci del vampiro (Unheil, 2007), romanzo in libreria in questi giorni ed edito dalla Newton Compton nella collana Vertigo.

L’autore, famosissimo in Germania, e anche molto apprezzato nel nostro paese è Wolfgang Hohlbein.

Di questo prolifico autore, che in Germania ha pubblicato circa centocinquanta libri, in Italia è stato pubblicato abbastanza poco, in pratica alla fine degli anni ’80 Reverdito pubblicò quattro suoi romanzi: Hagen di Tronje, Una epopea Nibelunga, Boraas il Principe delle tenebre, La Danza degli Elfi e il Il Sigillo dei Templari (quest’ultimo recentemente ristampato sempre da Reverdito), poi c’è stato un lungo silenzio interrotto nel 2003 dalla Fabbri con la pubblicazione del ciclo La leggenda di Camelot, una rivisitazione della leggenda di Artù in tre volumi e infine l’Editrice Nord ha pubblicato i primi tre volumi del fantastico ciclo di Le cronache degli Immortali.

Wolfgang Hohlbein è nato nel 1953 a Weimar, in Germania. Come già detto l'autaore vanta una produzione letteraria veramente estesa ed è ormai uno scrittore di culto nel suo paese dove i suoi romanzi diventano regolarmente celebrati bestseller. Narratore versatile, spazia con disinvoltura dall'horror al thriller, dal fantasy al romanzo d'avventura.

Il suo primo “vero” successo lo ottiene nel 1982 con il romanzo Marchenmond, un fantasy vincitore di numerosi premi.

Nella sua carriera ha usato anche molti pseudonimi come: Martin Eisele, Martin Holburg, Wolfgang Eschenloh, Michael Marks, Martin Heidner, Angela Bonella, Henry Wolf.

I seguaci del vampiro di Wolfgang Hohlbein (Unheil, 2007, Traduzione Sara Sedehi e Fiammetta Ciuffi, Newton Compton editori, collana Vertigo 26, pagg. 475, euro 12,90)

ISBN 978-88-541-1428-9