Sadie Blake (Lucy Liu) è una giovane giornalista che ha appena concluso un'inchiesta su un gruppo di giovani adolescenti dediti a festini a base di sangue e sludge metal. Tuttavia sembra che l'intromissione di Sadie non sia andata a genio ad alcuni membri della setta, i quali si metteranno ben presto sulle sue tracce mandandola all'altro mondo. Sadie si risveglia così all'obitorio e, una volta realizzato di aver subito una tremenda e permanente metamorfosi, si mette all'inseguimento del gruppo per poter soddisfare la sua sete di sangue e vendetta.
La setta delle tenebre non è né più né meno quello che ci si aspetta dalla locandina: un horror come se ne vedono a decine, imbastardito da qualche venatura da action-movie. La discreta realizzazione tecnica, dati i budget oggi a disposizione della maggior parte delle produzioni, non è sufficiente a ottenere un risultato che faccia la differenza, né a far distinguere il film in mezzo a innumerevoli altri titoli o a fornire un motivo per cui possa essere ricordato.
Lucy Liu si destreggia bene nei panni della giornalista/vampiro che non riesce a sopportare ciò che è diventata, ma il personaggio viene sviluppato in maniera talmente scontata e banale da poter essere sostituita da una qualsiasi altra Lara Croft disponibile sul mercato. L'aspetto psicologico della protagonista si evolve in maniera superficiale e il forte conflitto interno, che potrebbe avere qualche possibilità di suscitare interesse, viene liquidato in poche battute e poche scene con l'affascinante interprete orientale in lacrime mentre sgozza innocenti vittime.
Un discorso simile vale per tutte le altre interpretazioni, che, pur non dispiacendo, non si discostano di una virgola dai canoni tipici di una qualsiasi serie televisiva americana presa a caso (che sia Smallville o Dawson's Creek).
Qualche riserva in più la si può avere nei confronti della sceneggiatura. La prima parte vede la vampiressa liquidare in pochi frangenti i seguaci più stretti del capo della setta, per poi dedicarsi interamente alla caccia di quest'ultimo. Ancora più marginale il ruolo dell'alchimista che si presume le abbia fatto da mentore nella sua nuova esistenza, il quale riduce il suo scopo a fornire una breve delucidazione riguardo alla notevole bravura con cui la non-morta si destreggia con la balestra, per poi sparire nel nulla. Insomma una prima parte fin troppo sbrigativa seguita da un secondo tempo godibile e da tipico film d'azione.
Per il resto su La setta delle tenebre c'è poco da dire, a parte qualche forma generosamente mostrata e qualche schizzo di sangue. Il film, nonostante tutto, diverte e riesce comunque a dare quanto basta per non prendere la valutazione minima. Risulta inoltre perfetto per chiunque voglia passare una serata tranquilla a vedere un film che non impegni, ma che riesca a intrattenere piacevolmente e senza nessuna pretesa.
3 commenti
Aggiungi un commentoNiente zanne e qualche zinna fugace...
I vampiri più scialbi della storia del cinema.
Più o meno condivido la recensione.
C'è ben poco da ricordare in questo film ed il regista ha sprecato una bella occasione col cast che si trovava per le mani.
Quoto in pieno la recensione di Alberto, in ogni minimo particolare, dalla caratterizzaizone dei personaggi alle falle nella sceneggiatura. Tutto davvero molto scarso. Come ho detto anche altrove nel forum, per me è stata deludente anche l'interpretazione di D'Arcy che, a partire da Master & Commander di Peter Weir, mi era parso un attore con tutte le carte in regola (ma con una sceneggiatura così, forse non tutto è da imputare agli interpreti...).
L'unico passaggio davvero divertente è il cameo di Manson.
Bravo Alberto!
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