Nei suoi primi tre giorni nelle sale cinematografiche americane ha incassato la bellezza di 41 milioni di dollari.
Diretto dal regista Matt Reeves e prodotto da J.J. Abrams e Bryan Burk, arriva finalmente anche in Italia il film che è stato oggetto di una delle più intense e strutturate campagne pubblicitarie nella storia del cinema degli ultimi anni: Cloverfield.
Il ruolo principale di questa campagna massiccia, in gergo viral marketing, è stato giocato da internet, dal passaparola dei suoi utenti e dallo stillicidio di notizie trapelate in maniera certosina e circondata da un’aura di mistero che ha fatto crescere l’aspettativa.
Gli episodi attorno al lungometraggio sono stati i più disparati. Si va dal riserbo sul titolo, inizialmente era solo una data 1-18-08 che indicava l’uscita nel film nelle sale, al divieto assoluto al cast di diffondere la trama, tanto che i provini sono stati fatti sui copioni di serie televisive prodotte da J.J Abrams, passando ai vari trailer, in cui tutto si vede tranne che le fattezze del mostro, fino ad arrivare alla creazione di siti internet che svelerebbero particolari della vita dei protagonisti in una sorta di storia parallela a quella del film.
Ricordiamo brevemente la trama: cinque ragazzi newyorchesi organizzano un party per un loro amico che sta per partire alla volta del Giappone. Ma nel corso della festa, un enorme mostro gigante piomba su New York causando panico e distruzione. I ragazzi dovranno cercare di salvarsi la vita e di fronteggiare l'evento più orrendo e surreale che gli sia mai capitato di vivere.
Cosa ci si deve quindi aspettare da Cloverfileld?
Sicuramente un film che sarà ricordato per un po’ di tempo, grazie a questa onda mediatica creata ad arte, poi un monster movie adrenalinico e spettacolare e infine un film che punta molto sul lato umano dei protagonisti e alle loro relazioni.
E mentre già si prospetta il secondo episodio, che stando alle ultime dichiarazioni potrebbe essere un prequel che approfondirà la storia che precede la notte infernale a Manhattan, non ci rimane, allora, che recarci al cinema.
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