Questo è un periodo nel quale la parola “Crossmedialità” è molto di moda: sono all’ordine del giorno film tratti da libri e da cartoni animati, fumetti tratti da libri, videogiochi sceneggiati da registi cinematografici o scrittori di romanzi. Una volta, però, non era così, chi faceva i videogiochi era un nerd brufoloso che si ingozzava di burritos in qualche campus universitario, mentre gli scrittori non osavano avvicinarsi a quei passatempi da scimmie ammaestrate come erano i videogiochi negli anni 80 e 90.
Fortunatamente la tecnologia ha fatto in modo che queste distanze si assottigliassero sempre di più. E a far capire che l’importante è narrare, raccontare una storia senza dover per forza creare una barriera tra i modi di farlo è stato, dopo l’inarrivabile George Lucas, proprio Clive Barker. Scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico che, grazie alla serie letteraria Books of Blood, Abarat e perle cinematografiche come la famosissima saga horror Hellraiser, è da anni nell’olimpo dei narratori di genere, con i suoi macabri personaggi infernali e le sue storie sempre in bilico tra terrore e follia.
Nel 2001 Electronic Arts diede alle stampe Clive Barker’s Undying, FPS (First Person Shooter) che rivoluzionò i canoni del genere grazie proprio all’apporto di Barker in fase di sceneggiatura. Il giocatore veniva catapultato in un macabro maniero dell’Inghilterra del 1920 contro demoni e nemici eterei, partoriti da chissà quale orrendo patto demoniaco. La frenesia tipica di uno sparatutto dove lo scopo principale è far fuori tutto quello che ci si pone davanti viene sostituito da un continuo stato di tensione, dove i pochi nemici compariranno nei modi più ambigui e angoscianti e che dovranno essere fronteggiati con pochi proiettili e tanto spirito tattico.
Questa è la volta di Jericho, sparatutto in prima persona come il precedente Undying ma dall’ambientazione completamente diversa. Controlleremo non un solo personaggio ma un’intera squadra speciale del dipartimento di Guerra Occulta, ognuno dotato di particolari poteri paranormali (Fiamme infernali nel braccio attivate a comando, sangue che prende fuoco, capacità di prendere il controllo di altri corpi, telecinesi, esorcismo.), inviata nella città di Al-Khali per far luce su strani fenomeni.
Ovviamente gli sventurati protagonisti si imbatteranno in un’accoglienza degna di un girone dell’inferno, nel quale a far da pardone sarà principalmente la realizzazione grafica assolutamente spettacolare dei livelli e la raffigurazione dei nemici, veramente spaventosi. Grazie anche a un motore grafico che ormai ha raggiunto livelli cinematografici.
La trama ovviamente sarà l’elemento principale, i personaggi sono tutt’altro che bidimensionali, parlano tra loro, citano eventi storici, si abbracciano, insomma l’immersione totale è garantita.
Tutto ok, quindi? Pare di no. I siti specializzati, pur promuovendo unanimamente il gioco, criticano pesantemente il doppiaggio italiano, considerandolo assolutamente insufficiente e poco ispirato rispetto alla controparte anglosassone, che invece pare meriti diversi applausi.
Il gioco è già uscito ed è disponibile per PC (spero che abbiate una macchina potente), Xbox 360 e Playstation 3.
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