Dopo i tre volumi della brava scrittrice Jeanne Kalogridis, oggi passeremo in rassegna altri tre romanzi: La figlia del sole di Mark Canter, Lo specchio di Giuda di Michael Cadnum e Il codice di Atlantide di Stel Pavlou
Ma prima, riportiamo quello che si può definire il “manifesto” della collana:
“Letteratura come ricerca e avventura. Una collana aperta a tutte le tendenze e a tutti i generi che si stanno imponendo ed espandendo nel panorama sempre più ricco e mutevole dell’attualità. Libri del nostro tempo, di forte impianto realistico e fantastico insieme, suggestivi nell’intreccio, veridici nei temi, densi nei contenuti, limpidi nello stile. Una narrativa in sintonia con i nuovi modi di sentire, di agire, di vivere, senza esclusioni di culture e di categorie, orientata a congiungere la lucida conoscenza della realtà con il piacere della sua libera invenzione.”
La figlia del sole di Mark Canter (Ember from the Sun, 1996, Traduzione Marcello Jatosti, rilegato con sovracopertina, pag. 397, euro 10,30)
ISBN 88-8183-795-1
La biografia di Mark Canter si può riassumere in poche righe. Nato nel 1952 nel Kentucky, laureato in giornalismo, ha lavorato per vari giornali e suoi articoli sono apparsi sui maggiori quotidiani e settimanali Usa. Finora ha scritto solo due romanzi, Ember from the Sun (1995) (La figlia del sole, appunto) e Down to Heaven (1997).
La figlia del sole narra di un ritrovamento straordinario nella tundra artica: il corpo perfettamente conservato nel ghiaccio di una donna di Neanderthal vissuta circa 25.000 anni fa. Ma la cosa più straordinaria è che nell'utero della donna c'è un embrione ancora in vita, che viene impiantato in una madre sostitutiva. Dopo un sonno lunghissimo una bambina viene partorita. Si chiamerà Ember.
La “quarta”
Uno scienziato scopre il corpo di una donna neanderthaliana incinta conservato per secoli nel ghiaccio artico. Si accinge così a una impresa spaventosa: dare la vita a quel bambino concepito venticinquemila anni prima. Il suo è un miracolo o una demoniaca sfida al divino? E come potrà quella creatura vivere nel nuovo mondo e adattarsi a una cultura così lontana da quella dei suoi padri? L’amore e il mito si fondono in questo avvincente romanzo, straordinario esordio narrativo di Mark Canter, che con la chiarezza di uno scienziato, la saggezza di uno sciamano e tutta la passione di un giovane narratore ha già conquistato i lettori americani.
Lo specchio di Giuda di Michael Cadnum (The Judas Glass, 1996, Traduzione Gianni Pilo, rilegato con sovracopertina, pag. 395, euro 10,30)
ISBN 88-8183-902-4
Cadnum è nato nel 1949 a Orange, California. Laureato, vive a San Francisco e prima di diventare scrittore ha fatto molti mestieri. Ha iniziato a scrivere negli anni ’80 e nella sua carriera ha scritto oltre 25 romanzi e ha avuto molti riconoscimenti, tra cui due nomination all’Edgard Allan Poe Award e la vittoria di altri importanti premi. Ha scritto libri per adolescenti, per adulti, romanzi horror e anche poesie. In Italia, a quanto ci risulta, sono stati tradotti solo altri due romanzi. Il primo è Gelo nella schiena, che narra del dramma di una normale famiglia dopo la scomparsa della figlia diciottenne. Il predatore (Saint Peter’s Wolf ), edito dalla Nord (collana Le Ombre – 1994), è invece un romanzo horror veramente coinvolgente ed interessante.
Lo specchio di Giuda è un classico del genere "vampiresco". Racconta la trasformazione in non morto vissuta in soggettiva, senza però che il ritmo narrativo sia rallentato da compiaciute dissertazioni filosofeggianti. Attraverso i riflessi di un antico specchio la notte spalanca le sue porte e il protagonista scopre che in fondo rispondere al suo richiamo... non é poi così male.
La “quarta”
Dopo il successo ottenuto con Saint Peter’s WoIf, ecco il nuovo romanzo di Michael Cadnum, che narra la storia, stupefacente quanto “orribile”, del ritorno alla vita di un uomo, della sua vendetta e liberazione. E il racconto di una passione condannata all’infelicità e di un delitto misterioso in cui si condensa tutta la seduzione del mito del vampiro, trasformato in una nuova esperienza: immagina e descrive la sensazione inebriante e al tempo stesso terrificante che il protagonista avverte nel momento in cui si separa dalla morte. Richard Stirling è un avvocato di successo che ha scelto di proteggere i diritti dei più deboli. Le delusioni di un matrimonio fallito, la sofferenza provata per le violenze del mondo non bastano a scalfire la sua fede nella giustizia. La sua esistenza viene improvvisamente illuminata dall’incontro con Rebecca Pennant, una bella pianista piena di entusiasmo, talento e umorismo. Ma Rebecca è brutalmente assassinata e l’incantesimo si spezza. Il lutto di Stirling viene tuttavia interrotto dalla misteriosa comparsa di uno specchio che egli ricorda appartenere alla propria infanzia. I riflessi dello specchio trasformano le sue percezioni, la sua sensibilità, attirandolo oltre i confini della vita. Quando si risveglia dalla morte, Stirling si trova in preda a nuove sensazioni, perfino alla sete di sangue. E ha il potere sia della vita sia della morte.
Il codice di Atlantide di Stel Pavlou (Decipher, 2001, Traduzione Lucilla Rodinò, rilegato con sovracopertina, pag. 503, euro 14,90)
L’autore è nato nel 1970 in Inghilterra, è scrittore e sceneggiatore (film The 51st State) e ha scritto sinora due romanzi e un racconto. I romanzi sono Decipher (2002) (Il codice di Atlantide) e Gene (2004) (La cospirazione del Minotauro).
Della mitica Atlantide ne parla per primo Platone che la descrive come una grande isola esistita circa 11.500 anni fa nell’Oceano Atlantico. Sede di una evoluta e ricca civiltà, secondo una ricostruzione che Platone attribuisce a dei sacerdoti egizi, combatté una guerra mortale con Atene. L'isola venne sprofondata nell'Oceano dall'ira Di Zeus. E’ una leggenda che colpisce ancora la fantasia degli uomini, e su questo mito Stel Pavlou costruisce la sua storia. Un segnale proviene dai ghiacci dell’Antartide: Atlantide si è risvegliata e a questo segnale rispondono altri antichi monumenti gettando il mondo nel panico.
la “quarta”
Richard Scott, specialista in antropologia linguistica, Jon Hackett, teorico dei sistemi complessi, Sarah Kelsey, geologa, Ralph Matheson, ingegnere, Bob Pearce, agente della CIA, Lawrence Gant, maggiore della Marina degli Stati Uniti, faranno insieme un viaggio decisivo, perché il destino dell’umanità è nelle loro mani. Sembra infatti che i segnali provenienti da Atlantide siano l’inizio di qualcosa di assai più grande. Forse l’intera città non è altro che una antica, gigantesca macchina. Ma perché? Con quale scopo? Nel 2012, l’anno in cui le profezie degli antichi Maya prevedono la fine del mondo, due eserciti, quello americano e quello cinese, sono sull’orlo di una guerra per assicurarsi il controllo della forza più potente mai conosciuta dall’uomo. I segreti di Atlantide. Segreti codificati in frammenti di cristallo recuperati dalla città sommersa. Segreti che l’umanità ha avuto dodicimila anni per decifrare... ma che ora distruggeranno la terra in una settimana.
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