Se visitate questo sito da qualche tempo vi sarete ormai assuefatti all’enorme massa di remake e sequel che sembrano rappresentare il 90% dei gossip hollywoodiani dei nostri giorni.
O meglio... Pensavate di esservi assuefatti.
Eh sì, perché non sembra esserci limite a questo genere di notizie.
Da qualche tempo (in alcuni casi addirittura anni!) giravano per la rete voci incontrollate su un possibile remake statunitense del capolavoro più visionario e intenso di Dario Argento, quel Suspiria che segnò la svolta del regista romano dentro i territori del soprannaturale, magari a scapito di certa coerenza di script ma con grande attenzione per la ricerca visuale oltre ogni confine stabilito in Italia fino a quel momento. Finché si trattava di voci incontrollate abbiamo pensato fosse inutile darvene un dettagliato resoconto.
Da qualche tempo questa notizia ha trovato conferma sull'International Movie Database, un sito tradizionalmente serio e accurato nelle sue ricerche, sorta di assicurazione sulle fonti. Ecco quindi che veniamo a sapere che la Dimension Film (famigerata casa di produzione nota per sequel poco appetibili) ha acquisito i diritti per il remake e ha già messo al lavoro Steven Katz (lo sceneggiatore de L’ombra del vampiro) per la prima stesura del copione. Sebbene gli ingredienti base non siano il meglio reperibile sulla piazza, rimaniamo in fiduciosa attesa di essere stupiti e contraddetti dal risultato finale!
11 commenti
Aggiungi un commentoBeh, 'artisticamente' è morto da un po' di tempo... :-p
Un altro esempio di crisi di idee...
Peccato.
Già..quelli sono capaci di candidare all'oscar anche una scorreggia di Spielberg, solo per il cognome.
Io rimango fedele al Suspiria originale e basta!
Lo so, lo so.. (fra l'altro ho scritto io la notizia..).
Mi sforzo di non pensare male a priori, in fondo alle volte (The thing è un esempio eclatante, ma anche coi bodysnatchers non è andata male) capita un remake decente, un po' come le cover coi brani musicali.
Penso che quel che realmente manchi a Hollywood e ai registi in generale è l'attitudine: bisognerebbe interpretare il film da remakare come una sorta di partitura sulla quale tu, regista, impianti la tua interpretazione... In quello ho imparato a rivalutare tantissimo un film che ho odiato, letteralmente odiato fino a poco tempo fa, Psyco di Gus Van Sant... In certo modo (anche se più fallimentare) anche Il villaggio dei dannati di Carpenter andava in quel senso...
Purtroppo ti succede di rado, di solito ti becchi lo scenggiatore che si sente in dovere non di interpretare bensì di rinnovare radicalmente, sceneggiatore al quale si accoppia poi il regista che o è uno yes man senza potere o è un artista di forte personalità che "sente" troppo il confronto con l'originale e schiaccia sull'accelleratore per stravolgere...
Immaginate in questo caso la pressione enorme sugli autori di contorno, cioè il direttore della fotografia e lo scenografo! Se sono accorti staranno buoni e faranno variazioni minime e "sentite" (come ogni buona cover) altrimenti si daranno alla pazza gioia: la scuola di danza sarà ambientata a Beverly Hills e qualche misterioso assassino sterminerà le pon pon girls della Alpha Kappa Phi Beta! Sotto incredibili luci vere/viola con decori barocco/impression/liberty...
psycho di van sant... stavo per tirarlo in ballo io...
quello effettivamente è un remake che ha senso. mooolto molto meta, ma fedele al suo scopo: fa col film di hitchcock quello che norman bates fa con la madre: prima lo smembra (il presuntuoso volo della macchina senza stacchi come voleva farlo hitchcock, la mosca in albergo che preannuncia il finale, uccellacci vari, norman che si masturba, il famoso secondo in più sotto la doccia...) poi lo imbalsama in una pellicola che sembra l'orginale quasi sequenza per sequenza.
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