In una breve intervista rilasciata a Fangoria, Alex Infascelli (Almost Blue) ha rivelato alcune anticipazioni sul suo ultimo film: Hate 2 O. Il film si preannuncia come un gradito ritorno del cinema horror italiano verso lo spirito del periodo d'oro degli anni '70, promettendo una trama dai risvolti psicologici e ricerca della perfezione estetica.
Dice il regista: "Certi eventi come l'essere abbandonati, la morte di una persona vicina — specialmente in tenera età — ci lasciano un tremendo trauma. [Il trauma] È come un Armageddon portatile. [...] è qualcosa che ti porti dietro per il resto della tua vita e che influenzerà tutte le tue scelte e i tuoi comportamenti. Se non viene superato può trasformarti in una persona violenta, un malvagio killer dormiente, in cerca di eterna vendetta. Oppure può farti sentire colpevole per il resto della tua vita per qualcosa che non puoi controllare".
Infascelli è piuttosto pessimista verso l'attuale e futura situazione cinematografica italiana e spera, come tutti noi fan, in una rinascita del cinema di genere. Ha infatti dichiarato: "Negli ultimi 15 anni sono stato testimone della morte lenta dell'artigianato cinematografico italiano. I film tendono a essere più brevi e meno ambiziosi, in particolar modo sul versante visivo. I registi non vogliono più rischiare, né raccontarci una storia utilizzando immagini anziché dialoghi e storie deboli. Tutto è già stato raccontato: puoi leggere storie dai giornali che sono assai più forti e accattivanti di quelle che vedi nei nostri film. Il solo modo per andare avanti è rinvigorire il cinema trasformandolo di nuovo in una forma d'arte surrealista. Forse nel 2012 qualcuno vincerà un Oscar per un film su di un treno che sfreccia verso il pubblico a tutta velocità".
Il regista ha inoltre ribadito la propria indipendenza dagli stereotipi e dai trend del modo di fare cinema nel nostro paese. E ha fatto una promessa: "Magari sarò io a fare un film su quel treno che mi fa tanto impazzire".
2 commenti
Aggiungi un commentoinsomma, la solita c.a.z.z.a.t.a.
Mah, io non direi proprio. E poi, "god grief", un giudizio così profondo avresti anche potuto evitarlo.
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