Come già anticipato, un altro capolavoro dell'horror sta per sottoporsi al duro trattamento del remake. Stiamo parlando dell'ingiustamente sottovalutato Day of the Dead, terzo capitolo della trilogia dei morti viventi nata nel 1968 dalla mente di George A. Romero. Il film originale va ricordato soprattutto per la carica sovversiva, per gli effetti splatter da antologia e per l'eccezionale interpretazione di Joe Pilato. Sebbene il nuovo Day of the dead uscirà il prossimo anno, è già pronto un teaser poster che potete qui ammirare in tutta la sua orrida magnificenza. A dire il vero, la grafica deve decisamente troppo alla locandina di Land of the dead: sotto sotto si coglie l'intenzione di cavalcare il successo del recente titolo di Romero.
Il progetto da poco annunciato prende dunque forma. Mettendo da parte ogni pessimismo, c'è da sottolineare come il regista di questo remake sia una volta tanto un veterano del genere, non l'ultimo arrivato dal mondo dei videoclip, come è ormai tradizione per gli horror che hanno fatto il lifting. Dopo una lunga attività in campo televisivo, Steve Miner ha infatti esordito nel 1981 dirigendo il secondo capitolo delle avventure di Jason Voorhees (L'assassino ti siede accanto) e relativo seguito. Nel 1986 ha anche diretto il divertente horror/splatter Chi è sepolto in quella casa, con William Katt. Nel 1998 ha diretto Halloween - 20 anni dopo e l'anno successivo è stato il regista di Lake Placid, film nel quali i protagonisti erano famelici coccodrilloni giganti.
Aspetteremo la sua prova registica. In ogni caso crediamo, come per il rifacimento di Zombi, che anche questo film non mancherà di suscitare pareri contrastanti tra gli appassionati, mai indifferenti quando a capitare nell'ingranaggio infernale del remake è un mostro sacro come Il Giorno degli Zombi.
25 commenti
Aggiungi un commentoNeanch'io credo che questo accada. Uno abituato ai film d'oggi con uno svolgimento frenetico, scene d'azione surreali difficilmente può apprezzare un film con uno svolgimento più lento, niente effetti speciali al computer, etc.
Mah, io non sono d'accordo. Non facciamo di tutti i teenagers un fascio, esistono le eccezioni, e non sono poi così rare. Ripeto, sono "di nicchia", sicuramente.
E poi, ampliando il campo, senza riferirci solo agli sbarbatelli, ci sono molti più spettatori di quanto si pensi in grado di apprezzare sia un film muto e in bianco e nero che "LE COLLINE..." di Aya...
Si chiama Aja!!!
Ayeye!
Chop-Top ha detto:
Il mio era un discorso generale, certo eccezioni ci sono.
Parlando di film vecchi mi riferivo più a quelli anni 70 che a quelli in bianco e nero. Quando guardo film anni 70' ho l'impressione chei siano invecchiati più in fretta di quelli in bianco e nero.
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