Di Fragile avevamo parlato qui
www.horrormagazine.it/notizie/318/, l’ultima opera del promettente Jaume Balagueró di Nameless prima e Darkness (34 milioni di dollari contro dieci spesi) poi, film che gli hanno permesso di ritagliarsi uno spazio di tutto rilievo nel cuore di molti fan.
Certo la sua ultima fatica non ha conquistato la platea del festival di Venezia, che ha riservato al film fischi e risa di scherno.
Presentato nella sezione Fuori Concorso, Fragile è la vicenda di un’infermiera (Calista Flockhart, ovvero Ally Mac Beal) nevrotica che viene assunta per fare il turno di notte in un ospedale pediatrico ed è angosciata da un errore commesso anni prima che costò la vita a un bambino. Il Mercy Falls Children's Hospital sta per chiudere dopo un secolo di servizio. Quasi tutto il personale è andato via e i pochi rimasti hanno diversi problemi per il trasferimento dei piccoli malati e lo smantellamento della costruzione, anche a causa di un problema sulla linea ferroviaria. Fin dalla prima notte capisce che qualcosa non quadra: rumori sinistri rovinano il sonno dei piccoli pazienti, e una di questi, Maggie, dice di sentire la presenza di una bambina meccanica di nome Charlotte. Ad aggravare la situazione c’è il fitto susseguirsi di strani avvenimenti: molti tra i piccoli pazienti presentano un’inspiegabile frattura delle ossa.
La Mostra non è abituata ai film horror e ai meccanismi del genere cinematografico e ha bollato il film come “ben confezionato e che sfrutta a pieno i cliché del genere” ma con un finale disastroso e patetico (che ha scatenato le reazioni dei giornalisti presenti).
Alla pellicola si riconosce un inizio folgorante e spaventoso, ma si rimprovera la mancanza di intreccio, di trama su un secondo livello, di spessore nel ruolo dei personaggi, di un messaggio, in definitiva
La critica sembra essersi già espressa. Il pubblico la penserà diversamente?
11 commenti
Aggiungi un commentoE a ragione...fra l'altro, chi e' 'inviato di HM alla mostra?
Dimentichi chi è il regista: Tim Burton. Uno che è considerato un "autore".
Con questo non voglio togliere niente a Burton o al suo film, per carità: io adoro Burton; ma si sa come vanno queste cose, dai: il ragionamento è: abbiamo un ospite internazionale, uno che viene da hollywood, wow!, bravo, bello, buono, anche i suoi scarti corporei mattutini sono pure opere d'arte... eh andiamo, no!
Per questo prima parlavo di notte oscar dei barboni: vuoi vedere la "critica" italiana, la stessa che, per inciso, una decina d'anni fa domandò perplessa a Tarantino o forse allo stesso Burton "Bava? Scusi, chi?", mentre adesso lo definisce "un maestro mai dimenticato"(mio dio, che povertà... ); dicevo, vorrei vedere la "critica" italiana dare adosso a un Clooney o a un Coppola o chiunque altro venga d'oltreoceano: il giorno che lo fanno mi converto anch'io al culto pastafariano, giuro!
Io e' l'unica scena del film che non avrei fischiato
Se ricordo bene urlaro "ARRIDAAATECE ALVARO VITALI!!!!"
Comunque sia il film era di papa' Michele (placido).
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