Il 23 luglio, un pescatore cinese della provincia di Zhejiang ha fatto una scoperta sconcertante: i resti di una colossale creatura mai vista prima giacevano sulla diga marittima nei pressi di casa sua.

La notizia è stata data una settimana fa dal quotidiano Today Morning Express. L’animale non sembra essere né una balena né un pesce, e l’indentificazione è resa ancor più difficile dal grado di putrefazione dei tessuti. Le dimensioni della creatura sono impressionanti: oltre 12 metri di lunghezza per 2 tonnellate di peso. Benché la struttura complessiva sembrerebbe quella di un pesce, la testa — pesante oltre un quintale — somiglia più a quella di un coccodrillo che a qualsiasi altra specie animale conosciuta.

Cranio e colonna vertebrale sono parzialmente staccati dal corpo. La pelle appare simile a gomma, qua e là ci sono ciuffi di pelo. Sul ventre ci sono striature arancioni.

Secondo le prime ricostruzioni il misterioso essere sarebbe morto intorno alla metà del mese di luglio, per essere poi spinto a riva dal potente tifone che ha colpito la regione alcune settimane fa.

I pescatori che hanno effettuato il ritrovamento azzardano qualche ipotesi sull’origine dell’animale. Somiglierebbe vagamente a un mostruoso elefante marino, anche se resterebbe da spiegare cosa abbia spinto il mammifero ad abbandonare le acque dell’artico per spingersi fino alla Cina sub-tropicale.

Ancora una volta gli abissi lasciano sul bagnasciuga un rompicapo biologico. Come il Mostro di Tasmania, la creatura rinvenuta nel 1962, anche questo globster ha portato sconcerto nel mondo scientifico.

Gli esperti dell’Univeristà di Ningbo non riescono a identificare la carcassa a causa della putrefazione e della mancanza di parti anatomiche riconoscibili, come pinne o zampe. Esclusa anche l’ipotesi di un grosso coccodrillo marino, poiché questi animali prediligono le acque dolci tropicali.