La Bhagavad Gita, uno dei testi sacri fondamentali dell’induismo, affronta il tema della reincarnazione nel suo terzo capitolo, intitolato "Avatar e reincarnazione". In quel contesto, il ciclo delle rinascite è visto come un percorso spirituale, una progressiva liberazione dell’anima dalla materia, fino all’unione con l’Assoluto. È una visione luminosa, quasi consolatoria: non si muore, si ritorna. E si ritorna per migliorare.

Ma cosa succede se questo ritorno non è un dono, bensì una maledizione? Se invece di ascendere, l’anima rimbalza come un’eco dannata in corpi e vite sempre peggiori? Questa è la domanda che attraversa Ancora Vivi, antologia a cura di Gabriele Lattanzio e Alessio Valsecchi – due figure di riferimento nel panorama del fantastico italiano. Entrambi attivi sul portale latelanera.com (che Valsecchi ha fondato nel 2003), i curatori hanno selezionato dieci racconti horror e fantastici incentrati sul tema della reincarnazione, ognuno con un approccio unico e disturbante. Tra i racconti che lasciano il segno, spicca "Crepaccio" di Matteo Mancini, dove l’orrore si arrampica insieme al protagonista, letteralmente e metaforicamente. Durante un’ascesa solitaria, la realtà si frantuma e si mescola all’incubo della guerra: una reincarnazione che non dà pace, ma richiama antichi traumi e fantasmi del passato, in un ciclo di eterno ritorno claustrofobico e glaciale. Notevole anche "E marmellata sia" di Alessandro Agnese, ambientato nelle Fiandre della Prima Guerra Mondiale. Qui la reincarnazione si sporca di fango e sangue, e il ritorno assume una forma grottesca, quasi culinaria, in un crescendo morboso e surreale. Agnese trasforma l’orrore bellico in un teatro visionario dove ogni ritorno è una tortura. Crudele e originale il racconto di Paola Viezzi "La grande occasione", in cui un uomo devastato da una vita di odio cerca una via d’uscita definitiva… solo per scoprire che il destino ha un ultimo scherzo da giocargli. Un negozio misterioso (in cui campeggia l'inquietante scritta NON ENTRARE SE NON HAI UN MOTIVO), un acquisto fatto con banconote false, un kit per reincarnarsi (Trousse Reincarnation): la sua “scelta” lo condurrà a un epilogo tanto assurdo quanto spietato. Ma il volume riserva altre sorprese. In "Cetra" di Andrea Costantini, la reincarnazione assume una forma inaspettata: quella di una gatta. È una storia che colpisce per la sua delicatezza feroce, raccontando una vendetta non violenta ma inesorabile, guidata da un dolore che supera persino i confini della specie. In "L’invité française" di Edoardo Barea, un panettiere diventa involontario contenitore per l’anima di un serial killer defunto: un’idea inquietante gestita con intelligenza e ritmo serrato. "La confessione" di Luca Bettega affronta invece il tema della reincarnazione incrociandolo con la violenza quotidiana, quella vera, quella che esiste prima della morte. Chi ama l’horror più viscerale troverà pane (marcio) per i suoi denti in "Moquette" di Simone Corá e in "Gli amici della campagna" di Samuele Fabbrizzi, dove lo splatter si mescola a un certo gusto con atmosfere di matrice rurale. Non per stomaci delicati, ma perfetti per chi vuole divertirsi col macabro. In "Voodoo" di Gualtiero Ferrari, il protagonista è un uomo ossessionato da una donna, disposto a tutto – anche a rivolgersi a forze misteriose – pur di averla. Il racconto mescola religione, magia nera e desiderio in un rituale perverso e destabilizzante. Infine, "Una vita per una vita" di Martina Scalzerle esplora il potere della reincarnazione come arma per chi desidera ricchezza, dominio e controllo. Qui la morte non è una fine, ma un mezzo per ottenere di più: un racconto inquietante che gioca con l’avidità umana e i suoi infiniti ritorni. L’intera raccolta è ben costruita, le scritture sono fluide e solide, e l’editing è curato senza essere invasivo. Ogni autore ha saputo declinare la reincarnazione con una voce propria, mantenendo però un tono coerente con l’anima cupa del volume. Buono anche l'editing di Daniele Bassanese.

"Ancora Vivi" è un viaggio in dieci tappe dentro un’idea che inquieta da sempre, ma qui viene spogliata della sua aura mistica per mostrare il suo lato più oscuro. La reincarnazione, in queste pagine, non è una seconda possibilità. È una condanna ciclica, un parassita che si annida tra le pieghe della carne, un ritorno che nessuno ha davvero chiesto.

Consigliato a chi ama l’horror che sa essere creativo, inquietante e profondo. Ma attenzione: certi ritorni non lasciano scampo.