Giulia Abbate – Cristiano Saccoccia
Hai scritto diverse opere per Delos Digital, soprattutto dal taglio speculativo. Nella tua produzione ci sono opere che possono appassionare i lettori più esigenti nel campo dell'orrore?
Ciao Cristiano, grazie per l'invito e per la domanda, per me poco consueta, perché non scrivo horror. Nel mio ultimo romanzo "Stratagemma 37" c'è però un graduale spostamento: dalla fantascienza ucronica, con una ambientazione storica accurata ma sconvolta dall'arrivo di viaggiatori dal futuro, a un contesto magico e fantastico, con l'entrata in scena di misteriosi sciamani del Borneo, si arriva a scene con elementi orrorifici, grazie alla comparsa di tagliatori di teste e di un cruento rito negromantico. Il cuore in effetti è uno dei temi principali di quel romanzo: in senso metaforico, ma a un certo punto anche in modo un po' splatter.
Perché non ci parli anche della tua carriera multi tasking? Non sei solo autrice se non sbaglio, ma nel campo editoriale ricopri diversi ruoli.
La mia professione principale è quella di editor indipendente: insieme alla mia socia e amica Elena Di Fazio, nel 2007 ho aperto Studio83 – Servizi Letterari e da allora lavoriamo al fianco di autori e autrici, anche alle primissime armi, per aiutarli a lavorare al meglio sulle loro opere e a trovare la giusta strada di pubblicazione. Siamo state poi curatrici per Delos Digital della collana Futuro Presente: un racconto al mese, per sette anni. Dal 2020 sono la responsabile della comunicazione di Delos. Infine, collaboro da sempre con diverse testate letterarie online e cartacee,e faccio parte del collettivo Solarpunk Italia per la divulgazione di questo nuovo genere di fantascienza. La mia decisione di lavorare in campo editoriale nacque perché amavo scrivere, ma oggi mi è difficile trovarne il tempo! Sono comunque felice perché questo settore e queste attività mi piacciono molto.
Si è molto discusso di fantascienza italiana in questo mese, vuoi consigliarci qualche titolo che a tuo avviso merita più attenzione?
Di recente ho letto un romanzo che potrebbe piacere anche agli appassionati di horror: si tratta de "Il meccanismo della forchincastro" di Fabrizio Venerandi, una distopia sociale con aspetti di violenza, turbamento, mistero e critica che davvero è uno dei migliori che abbia letto di recente e alla fine destabilizza totalmente. E propongo anche un racconto: "Ora i maestri muoiono" di Flavio Torba, un incubo che inizia su una nave spaziale e termina nella sabbia di un'arena insanguinata, una storia semplice ma memorabile (anche per il suo messaggio), che consiglio di recuperare.
Vorresti consigliare alcuni titoli adatti all'approssimarsi di Halloween? Siano essi classici o testi moderni.
Io sono una appassionata di horror davvero atipica, nel senso che ritengo importante questo genere, l'ho studiato, ma non lo leggo/vedo perché sono troppo sensibile verso la rappresentazione della violenza e verso emozioni come turbamento, paura, raccapriccio, che sono proprio i cavalli di battaglia dell'horror! Leggo però tantissime recensioni: sono informata sulle uscite, sulle storie, sui filoni… da fuori la porta, diciamo così.
Per questa ragione consiglio un autore con cui ho capito cosa è davvero l'horror e che mi ha insegnato sia ad amarlo che a difendermi da esso: Elvezio Sciallis. I suoi scritti sono stati raccolti da Zona42 in alcuni volumi che si possono acquistare in cartaceo oppure scaricare liberamente in PDF. Leggevo Elvezio dai primi del 2000 (se non prima), è stato un grande critico e mi manca molto non poter più seguire i suoi pareri.
Ci sono autori o opere che hanno influenzato particolarmente il tuo percorso autoriale? Se sì, quali sono stati i tuoi riferimenti più importanti?
Da che ricordo, sono sempre stata una lettrice voracissima ed eclettica, quindi non so indicare uno o più voci che per me siano state decisive; come autrice sono anche ipercitazionista, quindi in ogni mio testo si trovano rimandi, sia aperti che nascosti, a tanti altri. Negli ultimi anni, alcune opere di Aldous Huxley, come "L'eminenza grigia" e "I Diavoli di Loudun", mi hanno lasciato molto, e sto ancora lavorandoci. Ma sono state le storie di Philip K. Dick a iniziarmi alla fantascienza, ed è stata la mia socia e amica di lunghissima data a farmelo conoscere, quindi il mio riferimento decisivo, la mia mentore, è proprio lei: Elena Di Fazio.
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