1. Hai scritto diverse opere per Delos Digital! Nella tua produzione ci sono opere che possono appassionare i lettori più esigenti nel campo dell'orrore?

Ciao a tutti. Be’, per quanto riguarda Delos Digital sì. Riassumendo, posso dire che è uscito un racconto dal titolo “Ombre” per la collana Horror Story, un paio per la collana Innsmouth, “Chi semina raccoglie tempesta” e “La pallina nella stanza” che hanno decisamente dei risvolti horror. Ma ancora tanto tempo prima sono usciti dei racconti proprio per la collana zombie The Tube Exposed, che ora mi pregio anche di curare, tre racconti che sono poi una storia unica: “Il tempio della notte”, “Il bianco e il nero” e “Un soffio di speranza”. Un altro paio di racconti per la seconda serie della collana principale The Tube. Possono questi racconti appassionare i lettori più esigenti nel campo dell’orrore? A me di certo ha appassionato scriverli, per cui spero ci sia un altrettanto buon ritorno da parte dei lettori.

2. Perché non ci parli anche della tua carriera come curatore delle collane Delos Digital? Quali testi pensi che meriterebbero attenzione, soprattutto per gli affamati lettori del perturbante.

Mi è stata affidata la collana The Tube Exposed nel 2020 e da allora sono usciti un po’ più di 50 titoli a firma di diversi autori, alcuni dei quali hanno scritto anche delle piccole serie con le loro storie, come Alberto Tivoli, Pietro Gandolfi, Barbara Bottalico e Filippo Santaniello (uscito proprio in questi giorni con il suo quarto volume della serie “Country Zombie Apocalypse”).

Ammetto che non è sempre facile trovare delle storie nuove per la collana, perché sappiamo che il tema zombie è stato ormai affrontato sotto quasi ogni aspetto… eppure è quel “quasi” che lascia sempre la porta aperta alla fantasia e all’immaginazione degli autori. Non dimentichiamoci che nella collana sono passati anche autori di tutto rispetto, come Antonino Fazio, Danilo Arona e il compianto Errico Passaro, per cui credo proprio che ce ne sia per tutti i palati.

3. Si è molto discusso di fantascienza italiana in questo mese, vuoi parlarci dei tuoi lavori inerenti a Urania?

Sì, l’altra mia grande passione è la fantascienza. Nel 2017 sono risultato tra i finalisti della prima edizione del premio per racconti Urania Short. Con mia grande sorpresa, nel 2018 Franco Forte mi ha contattato dicendomi che quel racconto gli era piaciuto e che voleva pubblicarlo in Urania. E così il mio racconto, assieme a un altro racconto finalista di quell’edizione scritto da Andrea Montalbò, venne pubblicato in appendice a un Urania Jumbo. Provate solo a immaginare la soddisfazione…

4. Vorresti consigliare alcuni titoli adatti all'approssimarsi di Halloween? Siano essi classici o testi moderni.

Mi sentirei di consigliare qualsiasi lettura, a prescindere dal genere, perché leggere fa bene in ogni caso. Ma se vogliamo rimanere nei classici, non smetterò mai di consigliare “L’esorcista” di William Peter Blatty, perché se avete visto solo il film e non avete letto il libro, non sapete che cosa vi siete persi… roba da far tremare le mani.

5. Ci sono autori o opere che hanno influenzato particolarmente il tuo percorso autoriale? Se sì, quali sono stati i tuoi riferimenti più importanti?

Be’, come tanti della mia età (io sono del ’76) sono cresciuto a pane e Stephen King e a tutt’oggi io faccio un po’ fatica a trovare un altro autore che riesca a farmi immergere nei personaggi di una storia in modo così naturale, facendomeli sentire così… famigliari. Certo, questo può essere dovuto al fatto che ho cominciato a leggere i suoi libri in età preadolescenziale, momento in cui la mente di un ragazzino è in fervento e in pieno sviluppo. Un po’ come se la sua scrittura avesse dato una sorta di imprinting al mio modo di recepire un testo. Ovviamente, poi, ci sono stati tanti altri autori, come Dean Koontz, Clive Barker e nella fantascienza Isaac Asimov (il ciclo dei Robot e quello della Fondazione), Frank Herbert (con il suo meraviglioso ciclo di Dune) e più recentemente sono rimasto affascinato dal ciclo dei tre romanzi de “Il problema dei tre corpi” di Liu Cixin, per non parlare poi di tutti i romanzi storici di Franco Forte che ti fanno appassionare e conoscere la storia molto meglio dei testi scolastici. Insomma, con le letture spazio da un genere all’altro (ma non manco mai di acquistare l’ultimo King), e quindi spero che anche la mia scrittura possa beneficiare di queste letture eterogenee.