Mercuria – Per Tempus ad Fatum, edito da Colomò Editore, è un viaggio attraverso l'infinito che esplora i confini dell'universo e dell'immaginazione con la grandiosità delle epiche di una volta. Con una copertura che brilla come un faro cosmico, firmata da Elena Baila, e una grafica che guida lo sguardo con precisione astrale grazie a Mario Delucis, quest’antologia è una rivelazione di meraviglie e inquietudini spaziali.
Divisa in tre tematiche che attraversano il vasto tessuto del cosmo, Pianeti, Visitatori e Circuiti, Mercuria offre un'esperienza narrativa che richiama le atmosfere delle grandi epopee della fantascienza. La sezione Pianeti ci lancia verso mondi lontani con una potenza evocativa che ricorda le odissee spaziali dei grandi maestri del genere. Mauro Palazzi in Erranti apre il percorso visionario con un’epica su Erdani Secundus, un pianeta le cui distese selvagge e pericolose pongono gli esploratori di fronte a sfide titaniche. La sua narrazione, densa di atmosfere e tensione, dipinge un paesaggio alieno di una bellezza inquietante, simile ai paesaggi mozzafiato del film Interstellar. Paolo Sista in sTerrati (remix di Erranti di mauro Palazzi) espande il panorama con una visione del pianeta Erdani Secundus in cui il tempo e lo spazio si intrecciano in modi enigmatici e straordinari. I suoi racconti ci invitano a riflettere sulla vastità dell’universo e sul nostro posto in esso, evocando la sensazione di meraviglia e terrore che solo i grandiosi viaggi interstellari possono offrire. Nathan Sergio in Fuga dalla città contribuisce con una narrazione che trasporta il lettore in una città dominata da una teocrazia oppressiva. La fuga da questa città genera un senso di angoscia e inquietudine. La trama ci spinge a confrontarci con le forze oscure che minacciano la nostra esistenza.
La sezione Visitatori esplora l'incontro con l'ignoto e l'ultraterreno con un fascino e un terrore che sono il cuore pulsante della fantascienza classica. Davide Russo in Gatto Pandimensionale ci presenta una specie felina capace di saltare tra le dimensioni (il tema mi ha ricordato Van Vogt), un’idea che amplifica la nostra concezione del cosmo e dei suoi misteri. I racconti di Russo ci avvolgono in un’aura di meraviglia e inquietudine, offrendoci una riflessione sulla vastità e sull’incognita dell’universo. Francesco Basso porta il lettore a fronteggiare una crisi cosmica con il suo racconto di invasione lampo. Questa narrazione, ricca di azione e tensione, incarna il terrore e l’urgenza di fronte all’ignoto, evocando la sensazione di impotenza e meraviglia che pervade le pagine dei classici della fantascienza.
Infine, la sezione Circuiti si addentra nei recessi della tecnologia e dell'intelligenza artificiale, esplorando il confine tra l’umano e il meccanico. Barbara Guarnieri riflette sulle sfide e le paure legate alla dipendenza dalla tecnologia, evocando la tensione e l’inquietudine di un viaggio spaziale in cui la macchina e l’uomo sono intrinsecamente legati. Ci ho trovato l'influenza del grande Philip K. Dick. Sergio Scognamiglio infonde invece una nuova dimensione al genere cyberpunk con una visione oscura e penetrante di un futuro dominato dalla tecnologia. La sua narrazione esplora le implicazioni di una società tecnologicamente avanzata e oppressa, dipingendo un quadro disilluso e inquietante del nostro possibile destino.
Per una lettura che amplifica l’esperienza cosmica, suggerisco di accompagnare Mercuria con la colonna sonora dei Tangerine Dream. Le loro melodie spaziali, eteree e ipnotiche, elevano il senso di meraviglia e terrore che permea l’antologia, creando una sinestesia tra la narrativa e la musica che arricchisce e approfondisce ogni racconto.
Alla fine della lettura, Mercuria – Per Tempus ad Fatum evoca un senso di terrore cosmico che ricorda profondamente le emozioni provate leggendo Incontro con Rama di Arthur C. Clarke. Le esplorazioni dello spazio, i contatti con l'ignoto e le sfide della tecnologia stimolano una riflessione profonda sulle vastità e le meraviglie dell'universo, invitando il lettore a confrontarsi con le paure e le possibilità infinite che ci attendono tra le stelle.
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