Dracula ha riempito il grande schermo a partire dal film di Murnau del 1922, Nosferatu, che ha fatto parlare di sé anche grazie alla voce che il protagonista, Max Schreck, fosse un vero e proprio vampiro ingaggiato dal regista; fino al visionario Dracula di Francis Ford Coppola e al decadente Tom Cruise nel film di Neil Jordan.

A teatro però non è consuetudine assistere alle gesta del principe dell'horror.

Ci pensano David Zard, produttore del fortunato Notre Dame de Paris (oltre un milione e ottocentomila spettatori) e il regista Alfredo Arias a svegliare ancora una volta il mito dal suo sonno diurno.

Il musical più atteso della prossima stagione debutterà al Gran Teatro di Roma alla fine del febbraio 2006 e potrà contare sulle musiche della PFM. Il conte sarà impersonato da Vittorio Matteucci.

Nella vita dello stesso regista si può parlare di un ritorno, considerato che in Argentina, nel 1966 il suo primo lavoro fu portare in scena la vita del vampiro per eccellenza.

La scenografia promette di essere maestosa: ci saranno il Tower Bridge, Londra, il Tamigi, il cielo scuro solcato da fasci di luce e, naturalmente, lo spettrale castello.

Da quello che si sa dello scritto, non saranno oscuri istinti e l'eterna maledizione a condurre le gesta di Dracula, bensì l'amore di Mina. Sarà un Dracula che invecchia e rinasce grazie all'amore, un mostro più umano che accusa gli uomini di non saper amare e parla del trionfo della vita sulla morte.

Franz Di Cioccio leader storico della PFM, ha dichiarato che "Sarà un'opera rock, una cosa che è sempre mancata alla PFM".

Franco Mussida: "Credo che sarà delle cose più belle degli ultimi 15 anni, lo devo dire. Ci siamo tolti molti sfizi. Alla mia età per fare delle cose devo avere delle motivazioni forti, per questo c'è un'evoluzione in noi. L'opera rock è questo".