Mentre nel cinema rivive l’ondata di pellicole sul tema dei non morti, anche il mondo videoludico non vuole essere da meno, presentando diverse uscite niente male che sapranno deliziare tutti gli appassionati del genere.
L’ultimo titolo che ha lasciato il segno è il recente Resident Evil4 per il Gamecube della Nintendo che, oltre a spremere per bene l’hardware su cui gira come pochi titoli hanno saputo fare, introduce una notevole libertà di movimento e un’ottima dinamica di gioco legata all’azione piuttosto che a situazioni spaventose. Certo, nessuno zombi da eliminare, ma non c’è da preoccuparsi, i paesani e i vari mutanti non fanno rimpiangere la mancanza. L’E3 ha mostrato che i possessori della PS2 non devono rimpiangere il titolo di punta della Capcom: è quasi terminata la versione per la loro macchina e, seppur non ci sia la stessa potenza grafica, la sostanza che fa il gioco è quella originale. Niente di cui lamentarsi, quindi.
La Capcom, oltre RE4, firma altri titoli horror e propone l’entusiasmante Dead Rising, questa volta per la next generation, attualmente esclusiva del nuovo xbox, l’Xbox 360: è la storia di un giornalista a caccia di scoop che scopre un’epidemia zombesca nel migliore stile Romero.
Bloccato all’interno di un centro commerciale per 10 giorni, dovrà vedersela con un ondata di innumerevoli morti viventi, usando qualsiasi oggetto per difendersi e portare a termine il suo scoop. I punti forza, a detta del team di sviluppo, saranno la vastità degli ambienti, l’intelligenza artificiale e l’altissimo numero di zombi su schermo. I primi filmati tecnicamente fanno sperare davvero bene, non si era mia vista una quantità di personaggi come questa: si parla di decine e decine di morti risorti che si muovono liberamente su schermo, a caccia del protagonista. C’è solo da sperare che non siano effettivamente solo degli stupidi fantocci da colpire.
Il titolo sembra limitare il realismo e le situazioni spaventose premendo più sull’azione. Lo prova il fatto che l’eroe tenta di liberarsi degli innumerevoli morti con mosse in pieno stile wrestling: calci volanti, prese con rotazioni afferrando per le gambe lo sfortunato zombi ed altro ancora.
Il gioco non ha ancora una data d’uscita ma si vocifera che affiancherà il lancio della nuova console microsoft.
Passando ad altre piattaforme, il team Wideload propone per Pc ed Xbox Stubbs the zombie, sfruttando l’ottimo motore di Halo. Questa volta si impersonerà uno zombi in perfetto stile b-movie, Stubbs appunto, che, dopo essersi risvegliato dalla morte, dovrà distruggere una cittadina e cibarsi delle cervella dei malcapitati.
Tutta l’azione si basa sul corpo a corpo ma Stubbs avrà anche la facoltà di usare le proprie budella come bombe, sputare sostanze tossiche, sfruttare le sue flatulenze avvelenate, staccarsi una mano con cui potrà possedere le persone per sfruttare le loro armi e creare il suo personale gruppo di zombi a suo seguito, mangiando i cervelli dei cittadini. Molta varietà, insomma, in cui è richiesta una certa strategia d’azione.
Ottima la caratterizzazione del personaggio, un venditore porta a porta stile anni ’50, in giacca e cravatta con un grossissimo squarcio sul fianco. Quando si parla di silhouette che fa riconoscere il personaggio non si può chiedere di “meglio”…
Esclusiva playstation portatile (PSP) è Infection. Il gioco consiste nel liberare la propria città dagli zombi bramosi di carne e, quindi, dall’infezione che si sta propagando a macchia d’olio, salvando i passanti non ancora infetti. Ovviamente sono previste grandi sparatorie per annientare ogni morto vivente, con abbondanti esplosioni di membra, fiumi di sangue davvero esagerate e simpatici e disgustosi effetti sonori.
L’idea più interessante del prodotto è il gioco multiplayer in sfida con gli amici: ogni console avrà un suo personale virus e chi vincerà lo diffonderà nelle console degli altri. La propagazione avverrà tramite l’inserimento del proprio personaggio infetto nel singleplayer del gioco dell’amico battuto come nemico da debellare.
Tecnicamente dal filmato proposto il titolo sembra avere ambienti vasti ma abbastanza spogli e texture non proprio eccelse, puntando piuttosto sulla quantità di sangue, una vera e propria pioggia su schermo. Inoltre non sembra godere di grossa varietà, ma è comunque ancora presto per dare un giudizio sulla giocabilità.
Vale la pena vedersi il filmato pubblicitario, montato tra interviste dal vero a giovani passanti come se avessero vissuto le situazioni di gioco e tra parti del gioco vero e proprio (ma sarebbe il caso di scrivere “esplosioni di sangue virtuali”).
Infine, per concludere in bellezza (o almeno si spera), segnaliamo lo sviluppo in corso di City of the dead per tutte le piattaforme, che altro non è che il videogioco ufficiale del mondo creato da George Romero.
Il gioco è un FPS (first person shooter, come Doom) in cui bisognerà superare (pare) 15 missioni sopravvivendo alla piaga dagli zombi. Si combatterà con un variegato arsenale di pistole, fucili e mitra ed è stata introdotta la feature di fusione di oggetti alle armi per essere più letali nel corpo a corpo.
Al momento l’impatto grafico sembra tutt’altro che rivoluzionario ma non per questo di bassa qualità, ma il gioco vuole riprendere fedelmente le atmosfere e le situazioni dei vecchi film e, ricordando che la qualità sta nel divertimento e non nella grafica, si spera che non sia il solito caso di licenza sfruttata male.
E c’è pure la chicca: un Tom Savini come personaggio giocabile. Impedibile!
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