29 lungometraggi divisi in 5 sezioni, 5 blocchi di cortometraggi e cortometraggi animati, 5 incontri tematici, 4 concerti, più di 20 ospiti nazionali e internazionali, 3 sedi principali.
Il 22° TOHorror Fantastic Film Fest porterà come ogni anno a Torino una proposta non omologata a logiche di mercato, una panoramica su quanto di più interessante sta accadendo nel mondo del fantastico contemporaneo, un evento culturale indipendente di 6 giorni per esplorare non solo le sfumature di un genere cinematografico, ma un’idea di intendere, vedere, (ri)discutere il cinema. Dal 18 al 23 ottobre a Torino, al Cinema Massimo, al Blah Blah Club e al Circolo dei Lettori.
Tema portante: l’ambigua relazione tra vero e falso nel presente (e nel futuro) massmediatico, affrontata con la mini-retrospettiva F for True (in onore a Welles).
Queste le parole di Massimiliano Supporta, direttore artistico del Festival:
Quattro film prodotti fra il 1971 e il 2001, un trentennio fondamentale per i mutamenti antropologici, sociali e tecnologici che hanno apparecchiato la tavola al legame, parimenti stimolante e problematico, che l’essere umano intrattiene nel nuovo millennio con i media e le nozioni di verità e falsità.
Al cinema, la questione trova storicamente il suo apice nelle forme del mockumentary, del found footage, della docufiction, di tutti quei modelli espressivi che abbattono i confini tra fiction e realtà per riflettere sui rapporti di forza tra sguardo e azione, tra potere e mezzi di comunicazione.
Si parte con Punishment Park, di Peter Watkins, grandissimo regista che proprio a questo tema ha dedicato tutta la sua carriera, si passa dal cult dimenticato e profetico C’est arrivé près de chez vous (aka Il cameraman e l’assassino) presentato in sala da uno dei tre registi, André Bonzel, ospite del festival, si fa tappa obbligata presso The Blair Witch Project, game-changer per tutto il cinema found footage a seguire, arrivando fino a Series 7: The Contenders, mortifera e terminale osservazione della civiltà televisiva occidentale plasmata dai reality show.
12 i lungometraggi in concorso da 9 paesi differenti, frutto di oltre 300 visioni. 9 anteprime italiane, 1 anteprima internazionale, una galassia di stili e argomenti, dalla black comedy norvegese Syk pike (in selezione in Un Certain Regard a Cannes 2022 e vincitore dell’Étrange Festival di Parigi) allo psycho- thriller belga Megalomaniac (vincitore del Fantasia Film Festival 2022), dall’horror anarchico giapponese Devil’s Residents allo sfrenato thriller surrealista made in USA A Wounded Fawn, presentato al Tribeca 2022, passando per l’action distopica (e senza dialoghi) di Polaris, il meravigliosamente carpenteriano horror senegalese Saloum, l’atipica vicenda stregonesca di Mandrake, la ghost-story sperimentale di Skinamarink, l’animazione sci-fi di La otra forma, l’inquietudine enigmatica e blasfema di Raquel 1:1, il disagio lisergico di All Jacked Up and Full of Worms, i toni tra commedia e orrore lovecraftiano di Glorious.
Una sezione di concorso che ogni anno si arricchisce di nuovi autori tutti da scoprire, la maggior parte dei quali alla loro opera prima o seconda.
5 lungometraggi, tutti in anteprima italiana, compongono la sezione non competitiva Freakshow, dedicata all’eccesso, al bizzarro, ai midnight movies più folli sulla piazza. Titoli attesissimi da tutti gli stomaci formati: in primis Terrifier 2, gran ritorno del boogeyman Art the Clown, dopo 6 anni di lavorazione; poi Mad Heidi, rilettura grindhouse action-horror delle avventure dell’orfanella montanara.
Un vero e proprio veterano del cinema weird e splatter giapponese, Yoshihiro Nishimura, sforna Holy Mother, follia visionaria tra viaggi nel tempo, esseri mostruosi assurdi, gusto queer e animo punk; e sempre di veterani si parla con la soap opera psichedelica Limonada, firmata da Ethan Maniquis, montatore di fiducia di Robert Rodriguez e co-regista di Machete. Chiude in bellezza Tiny Cinema, film antologico che butta in perversione e comicità politicamente scorretta le atmosfere metafisiche di Ai confini della realtà.
Il corrispettivo in forma breve di Freakshow è Freakshorts: 9 cortometraggi fuori di testa, tra coniglietti assassini e fusioni biomeccaniche, amici immaginari e pozzanghere diaboliche.
Mad Doc, sezione non competitiva dedicata ai documentari, presenta quest’anno 4 titoli di incredibile varietà. Se infatti il film biografico Mike Mignola: Drawing Monsters ripercorre in maniera lineare e approfondita la carriera e la filosofia artistica del fumettista Mike Mignola (creatore di Hellboy), lo statunitense LandLocked e l’uruguayano Directamente para video giocano invece con le forme e i canoni del cinema del reale, creando splendidi e ambigui ibridi low budget tra fiction e documentario, tra immagini del vero e narrazioni del falso (e viceversa). Ciliegina sulla torta, Lynch/Oz, dello specialista Alexandre O. Philippe, un confronto incrociato tra il cinema di David Lynch e Il Mago di Oz, con commentatori d’eccezione del calibro di John Waters e Rodney Ascher.
Chiudono il cerchio 4 proiezioni speciali: il restauro 4K di Videodrome, Luna di Dave McKean e una doppietta legata alla proiezione di Lynch/Oz: domenica 23 ottobre dalle 16:15 oltre al documentario di Alexandre O. Philippe saranno proiettati il mitico Return to Oz, sequel del 1985 dark e allucinato (cioè, ancora più dark e allucinato) de Il Mago di Oz e Cuore Selvaggio, l’opera più palesemente “Oz-iana” nella filmografia di David Lynch.
I concorsi cortometraggi e cortometraggi d’animazione, divisi in 5 blocchi da 90 minuti l’uno, mettono insieme rispettivamente 17 film e 24 film, tra le migliori produzioni mondiali nel campo del cinema corto: un panorama di talenti che non hanno bisogno di sfociare nel lungometraggio per esprimere appieno il potenziale e la creatività applicati al cinema di genere, spalancando la porta su nuove visioni sorprendenti e piccoli capolavori.
Ospite d’onore della 22^ edizione del TOHorror il grande fumettista e illustratore britannico Dave McKean, che terrà una masterclass, condotta da Manfredi Toraldo, al Cinema Massimo venerdì 21ottobre alle 18, seguita dalla proiezione del suo lungometraggio Luna, inedito in Italia.
Classe 1963, dopo aver frequentato il Berkshire College of Art and Design nel 1986 McKean intraprende un proficuo sodalizio con lo sceneggiatore Neil Gaiman e in coppia con lui, così come con altri sceneggiatori e in lavori da solista, fra gli anni ’80 e ’90 contribuisce a rinnovare il fumetto contemporaneo con titoli come Violent Cases, Black Orchid, Signal to Noise, The Sandman (di cui cura tutte le copertine), Arkham Asylum, il graphic novel Cages.
Sue le copertine di album per Tori Amos, Alice Cooper, Dream Theater, Front Line Assembly, Sandman, Coraline.
Al Blah Blah Club in via Po 21 e al Circolo dei Lettori in via Bogino 9 si terranno gli eventi off: tavole rotonde sulla realtà virtuale, incontri attorno al tema della fotografia spiritica, presentazioni di saggi sul rapporto tra horror e filosofia, escursioni nel bestiario dei villains da videogame animano i pomeriggi del Festival, mentre il post-serata si accende con selvaggi concerti di band locali (il punk senza fronzoli dei De Vanveras, il post-hardcore-electronic-noise degli Oh DiE!, il surf’n’roll dei Surfoniani) e internazionali (lo psych-rock ai mille all’ora dei newyorkesi White Hills, l’heavy stoner dei losangelini Sasquatch e dei norvegesi Slomosa).
Un programma fitto di appuntamenti, visioni, momenti di riflessione e scambio di idee, in una sei-giorni a perdifiato nella cultura del fantastico a 360°.
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