Il videogame Alice di American McGee a detta di molti è uno dei titoli più folli, strani e perversi che si siano mai giocati; una sorta di ibrido tra il racconto originale di Carroll ed Hellraiser, con bambini urlanti, personaggi sotto l'effetto di droghe e animali torturati.
Nel 2001, l'allucinata rielaborazione videoludica disturbò più di un giornalista della stampa specializzata, e proiettò il suo creatore nell'olimpo dell'intrattenimento elettronico.
448.000 copie vendute per quasi 12 milioni di dollari, e ora un film, che vede Sarah Michelle Gellar, fra i protagonisti.
Marcus Nispel, quello di Non aprite quella porta alla regia per conto della Universal Picture.
Come nella versione ludica, l’onirica e gotica Alice si ritrova in un tetro ospedale psichiatrico a seguito di un incendio che ha distrutto la sua casa e ucciso i genitori. L'evento traumatico induce la piccola Alice in uno stato comatoso, dal quale si risveglia brevemente per disegnare o per raccontare incredibili vicende.
Da qui parte il suo viaggio nel demoniaco Paese delle Meraviglie, all'inseguimento dell'immancabile Bianconiglio, il cui aspetto, nonostante cappello e panciotto non è rassicurante, ma questa volta la tenera bambina ha un enorme coltellaccio affilato in mano.
Lo scopo finale è semplice: sconfiggere la Regina di Cuori e il regime dittatoriale che ha imposto nel Paese Delle Meraviglie, e che lo ha trasformato in un luogo nero, corrotto e violento.
Del resto perché sorprendersi se lo stesso Carroll, nella versione originale, poneva sulle labbra di Alice la frase inquietante:
"Mamma, mamma! Come sono strane le cose che succedono oggi! E le cose ieri erano normali come sempre. Mi chiedo se proprio non sono cambiate durante la notte! Pensiamo un po': ero io la stessa quando mi sono alzata questa mattina? Mi sembra di ricordare d'essermi sentita un po' diversa. Ma se non sono la stessa, la domanda che viene dopo è: chi mai sono io?"
13 commenti
Aggiungi un commentoA me il videogioco era piaciuto.
Meglio Kazu! Kazu, sarai presto contattata dagli agenti del film!
la Gellar ha rotto!..speriamo in bene (a dir la verità il regista non mi dà alcuna sicurezza)
Preferivi Uwe?
a questo punto avrei preferito la finezza narrativa di un Mattei!
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