Dagon Press di Pietro Guarriello rende disponibile in Italia un prezioso volume.
Si tratta di Orrore e Meraviglie a Sesqua Valley di Wilum “Hopefrog” Pugmire (1951-2019), curato e tradotto da Adriano Monti Buzzetti, cultore di narrativa fantastica e membro della redazione della cultura e degli spettacoli del TG2.
Pugmire è stato uno scrittore di culto, una figura eccentrica e morbosamente decadente, un punk omosessuale che si vestiva come una drag queen ed era letteralmente ossessionato dalla narrativa di H.P. Lovecraft e Clark Ashton Smith.
Molto apprezzato da S.T. Joshi, viene considerato come uno dei maggiori epigoni della narrativa lovecraftiana.
La sua biografia è particolare. Figlio di un devoto del mormonismo viene profondamente influenzato dalla chiesa fondata da Joseph Smith. Si appassiona adolescente del cinema horror e diventa un fan di Cristopher Lee e di Vincent Price.
Dopo essere stato inviato in Irlanda del Nord dalla chiesa, scopre che i suoi interessi horror non collimano esattamente con le aspettative dei suoi superiori religiosi. Per reazione, inizia a leggere letteratura soprannaturale scoprendo così, dopo aver apprezzato fra gli altri Oscar Wilde, Robert Bloch ed Edgar Allan Poe, la produzione di H.P. Lovecraft.
Lo scossone nervoso del lettore che si confronta con l’universo impazzito di H.P. Lovecraft è in genere molto forte. Per nostra fortuna, nel caso di Pugmire, lo è così tanto che, una volta ritornato negli Stati Uniti, decide di consacrarsi al culto di HPL e pubblicare racconti nella sua vena.
Entra in contatto con Harold Warner Munn (1903-1981 scrittore che, in vita, conobbe il Solitario di Providence) e, per via epistolare, con Joseph Vernon Shea (1912-1981, altro autore del giro lovecraftiano).
Il suo primo racconto, inviato alla rivista “Fantasy & Terror” della scrittrice Jessica Amanda Salmoson, con cui avrà anche una relazione, fu infine venduto all’editore Dennis Etchinson che lo inserì in un’antologia assieme a nomi del livello di Clive Barker, Karl Edward Wagner, Peter Straub e Robert Bloch.
Purtroppo la chiesa, abbastanza prevedibilmente, non vide di buon occhio la sua relazione con Salmoson, cosa che allontanerà l'autore dai mormoni per un lungo periodo. Tuttavia quella della chiesa è stata una reazione tardiva, considerando che fu lo stesso Pugmire a dichiarare di essere "un omosessuale punk e travestito”.
Nel frattempo il suo culto per il Solitario di Providence diventa sempre più ossessivo, tanto da ammettere di ritornare “sempre a Lovecraft” e di studiare “con fervore i suoi racconti”. E così decide di dare via a
un autentico omaggio a Lovecraft con lavori che siano perversamente miei, infestati dalla mia depravazione e dalla mia estasi.
Crea dunque un universo originale, ambientando i suoi racconti nella nebbiosa Sesqua Valley.
La sua fama cresce a partire dagli anni 2000: stringe rapporti con S.T. Joshi che diventa suo editor e amico, e che firma la postfazione di questo volume.
Pugmire definisce la sua narrativa eldritch horror (orrore arcano), proclamandosi “la regina” di questo nuovo sottogenere.
Purtroppo, a causa di alcuni problemi di salute al cuore, muore il 26 marzo 2019.
Quest’antologia racchiude alcune delle sue migliori storie ambientate nella regione di Sesqua Valley, una valle segreta avvolta in un alone di segreti mistici.
La sua prosa lussureggiante e decadente è però più vicina a quella di Clark Ashton Smith che a quella di Lovecraft, anche se con un suo tocco personale e moderno.
Il primo racconto Resti immortali è esemplificativo del suo stile: un vero e proprio poema in prosa che racconta di una tomba su una collina che custodisce qualcosa di straordinariamente antico.
Il mio racconto preferito è Lo Strano Oscuro, in cui una giovane ragazza eredita dal nonno una collezione di tomi maledetti, ben noti agli appassionati di HPL. Decide di recarsi quindi a Sesqua Valley per venderli a un collezionista, ma le trattative non andranno come previsto.
Anche Oltre le Porte del Sogno più Profondo e Ricerca Onirica sono davvero notevoli. Pugmire descrive una realtà in cui gli stati di veglia si alternano a quelli onirici, creando nel lettore un effetto ipnotico da cui è difficile staccarsi. Il personaggio di Simon Gregory William, che come altri ricorre spesso nei racconti, è molto azzeccato. Si tratta di un essere mostruoso di Sesqua Valley che cerca costantemente di entrare in contatto con l'Altra Realtà, quella popolata da Nyarlathotep e dalle divinità del pantheon lovecraftiano.
In generale, sono sempre l’atmosfera e lo stile ridondante e decadente a prendere il sopravvento sulle trame. Questo rende i racconti di Pugmire particolari e pregni di un fascino senza tempo. Forse ci vuole del tempo per apprezzarli pienamente, ma è certo che ci troviamo di fronte a uno scrittore anticommerciale, che scrive quel che sente e che ha un’immaginazione macabra fuori dall’ordinario. Le sue fantasie sono molto vicine a quell’orrore cosmico teorizzato ed evocato da H.P. Lovecraft.
Nonostante qualcuno storca il naso nei confronti degli imitatori io continuo a pensare che un falso fatto bene sia comunque arte. E questo è proprio il caso di Pugmire.
Orrori e Meraviglie a Sesqua Valley si presenta in una pregevole veste grafica ed è corredato da numerose e preziose fotografie di Pugmire.
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