Dopo I racconti della bestia, Edizioni Arcoiris pubblica un nuovo testo del celebre mago Aleister Crowley (1875-1947), definito “l’uomo più cattivo del mondo”.
Questa antologia, dal titolo I ramoscelli d’oro (Golden Twigs), si differenzia dalla precedente perché il materiale non è scelto in maniera arbitraria.
I ramoscelli d’oro è una raccolta completa che ha visto la sua prima pubblicazione nel 1988, anche se la stesura delle storie risale al 1916 (scritte con il “non de plume” di Mark Wells) per la rivista statunitense “The International”. L’intenzione era quella di pubblicare un volume nel 1930 ma il progetto non andò mai in porto.
Il volume racchiude otto racconti ispirati al lavoro del grande antropologo scozzese James G. Frazer (1854-1941), autore del noto Il ramo d’oro (The Golden Bough: A Study in Magic and Religion), un’opera di importanza cruciale per quanto concerne l’antropologia culturale e la storia delle religioni. Tra l’altro Il ramo d’oro viene anche citato nel racconto capolavoro di H.P. Lovecraft Il richiamo di Cthulhu.
Poiché l’influsso di Frazer non solo su questo libro ma anche sull'uomo Crowley è molto importante, vale la pena accennare alle sue teorie. Come scrive Franco Pezzini nell’introduzione:
Mostrando come arcaiche credenze di popoli diversi presentino documentabili contiguità tra loro e svelino tracce persino nel folklore di casa, Frazer offrirà basi robuste – anche tramite letture molto discusse dei decenni successivi, come i saggi sulle streghe di Margaret Murray – addirittura a un genere cinematografico, il Folk Horror.
Genere il cui capolavoro è The Wicker Man (1973) di Robin Hardy, un film che, come scrive sempre Pezzini, probabilmente sarebbe piaciuto alla Grande Bestia.
Il primo racconto Il re del bosco (The King Of The Wood) è forse quello più direttamente legato all’immaginario di Frazer. Infatti il tema centrale da cui si sviluppa Il ramo d’oro dell’antropologo scozzese è la vicenda del Rex Nemorensis, sacerdote di Diana nel tempio di Nemi, sopravvivenza di un antico culto all'interno del contesto storico dell’antica Roma. Questa tematica fondamentale viene qui riproposta da Crowley tramite un simbolismo cruento e pagano in cui infine il re del bosco di Nemi sarà sacrificato.
La pietra di Cibele è invece probabilmente il vertice di questa raccolta. La storia è basata sulla contrapposizione fra cristianesimo e paganesimo. La protagonista Cotys si troverà a scoprire di essere la sacerdotessa dell’antico culto della dea Cibele e finirà con il sottomettere in schiavitù e uccidere (mediante i poteri occulti acquisiti) i sacerdoti del culto cristiano. Troviamo anche la figura di Claude de Crillon, cugino di Cotys e, molto probabilmente, autoritratto dello stesso Crowley.
Questa del ritorno degli dei pagani è, d’altra parte, una delle tematiche portanti della letteratura fantastica fra fine ‘800 e inizio ‘900, basti pensare al romanzo capolavoro di Jean Ray Malpertuis. E, se vogliamo, la cultura del neopaganesimo continua a proliferare anche ai nostri giorni nei più svariati ambiti come quello musicale. Tutto il filone del folk apocalittico deve molto al paganesimo. I Current 93 ad esempio erano devoti, all’inizio della loro carriera, proprio alla Bestia 666. Il nome del gruppo rimanda infatti a The 93rd Current, definizione della religione Thelema. Ma andrebbero ricordati anche i Death In June che, soprattutto nell’album The World That Summer, lo hanno citato con la celebre frase
Love is the law, love under will.
Da segnalare La messa di Saint Sécaire, una vicenda di magia nera (dove viene crocifisso un rospo) molto “crowleyana” che sicuramente deve qualcosa al L'abisso di J. K. Huysmans.
C'è poi Il Dio di Ibreez in cui viene evocata la figura della sacerdotessa vergine Krasota. Quest’ultima, dopo avere sottomesso il re El-Gebel, finirà con il suicidarsi secondo il rituale della lucidità erotocomatosa (Eroto-Comatose Lucidity) mutuata dall’Ordo Templi Orientis (l'organizzazione religiosa di cui il mago inglese faceva parte), una pratica sessuale in cui si mirava a raggiungere uno stato di coscienza alterato mediante una continua stimolazione sessuale (fisica o chimica).
Questa raccolta, probabilmente grazie alla diretta influenza di Frazer, è superiore alla precedente. Tuttavia andrebbe sottolineato come Crowley non fosse un grande scrittore anche se, a distanza di tempo, questi racconti sono ancora di piacevole lettura e hanno un loro peculiare fascino perverso. Forse non sono rimasti poi così pochi, nei nostri tempi oscuri, i decadenti che ritengono ancora i culti pagani più autentici del cristianesimo.
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