Quando Paul Fox e Will Zmak si incontrarono qualche tempo fa, nessuno dei due poteva prevedere che qualche chiacchierata fra un whisky e una birra si sarebbe sempre più velocemente trasformata in un progetto di film e quindi in lungometraggio vero e proprio.
The dark hours nasce dal generale malcontento di Fox e Zmak verso una scena hollywoodiana nella quale sembrano latitare le pellicole horror e thriller rivolte a un pubblico adulto. Da qui il concepimento di uno script molto lineare che per alcuni versi sembra ricordare quel Funny Games che ottenne un discreto successo qualche anno fa in Europa.
Uno stupratore, tornato in libertà, è sicuro che la psichiatra che lo ha avuto in cura abbia condotto degli esperimenti misteriosi su di lui. Torturato da questa consapevolezza e con l’aiuto di un giovane ragazzo che è riuscito a plagiare, il malvivente intrappola la dottoressa e la sua famiglia nel loro cottage invernale. Nella situazione claustrofobia che si viene a creare i due rapitori metteranno in atto ogni sorta di violenze, psicologiche o fisiche fino a che…
Questa in breve la sinossi del film che, prodotto e girato in Canada, ha ottenuto ottimi riscontri sia per quanto riguarda il pubblico che per quel che concerne la critica in occasione del festival horror Dead by Dawn tenutosi in Scozia l’aprile scorso. In questi giorni la pellicola è ospite del Fantasia film festival di Montreal dove gli autori sperano di stipulare buoni contratti per la distribuzione mondiale.
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