Arriva dagli Stati Uniti un succulento documentario sulla pratiche estreme della body modification. Il titolo parla chiaro: Modify è un viaggio attraverso la scena della modificazione corporale: a fare da guide alcune delle più note personalità del settore, tatuatori, piercers, chirurghi, cutters e body artists continuatori dell'opera "estrema", per esempio, di celebrità artistiche come Orlan: il dottor Julio L. Garcia, chirurgo estetico di grande fama (è colui che ha ricostruito l'orecchio di Holyfield dopo il trattamento Tyson); Steve Joyner, direttore del CoRE (Constructs of Ritual Evolution), gruppo di performed della "sospensione" (gente, cioé, che si fa appendere per aria con ganci nella carne); il dottor Gary Alter, specializzato in interventi di cambio del sesso; Bear, ovvero l'uomo coi fori ai lobi più dilatati al mondo; Sally Hayes, specializzata in make-up permanenti; Steve Haworth, un vero "scienziato pazzo" inventore di nuove tecniche e strumenti per tatuare, marchiare a fuoco e forare la carne... e molti altri.
Accompagnato da una potente colonna sonora (che è possibile ascoltare sul sito ufficiale), Modify parla insomma dei migliori e più spregiudicati esploratori e professionisti delle forme d'arte che usano il corpo umano sia come soggetto che come supporto.
Per chi non conoscesse il mondo della body modification, ecco un breve dizionarietto (senza alcuna pretesa di completezza) sulle più conosciute pratiche di trasformazione corporale:
Del tatuaggio s'è detto tutto e il contrario di tutto. Modo di essere, semplice moda, abbellimento, simbolo, ritorno alle origini tribali, pratica di trasformazione corporale dell'era cibernetica. Tutto vero, ma mai completamente. Le uniche cose certe sono che ognuno vive il tatuaggio in modo differente, e che la farfalla o l'unicorno tatuati nel beauty-center non possono nemmeno lontanamente essere paragonati al tatuaggio "serio", appunto quello legato alle body modification ed effettuato da artisti del segno indelebile sulla pelle.
Di fatto anche il più banale buco all'orecchio è un "piercing": con questo termine, infatti, s'intende qualsiasi foro che permetta di trafiggere la carne con orecchini, anelli, bastoncini e ferretti vari. Quasi completamente "sdoganato", per banali ragioni estetiche, nelle sue versioni più soft, come al labbro, al naso, al sopracciglio, alla lingua. Persistono invece forti tabù (motivati anche con ragioni igieniche e mediche) al piercing genitale, a un numero "eccessivo" di fori e alla dilatazione progressiva degli stessi.
Taglio, incisione, raschiamento più o meno superficiale dell'epidermide, comunque tale da provocare un moderato sanguinamento e lasciare un "segno" non molto diverso, almeno nelle fantasie, da quello di un tatuaggio.
Ovverosia il "marchio a fuoco": tecnica di decorazione della pelle, realizzata con l'uso di metallo incandescente. In buona sostanza si tratta di tatuaggi realizzati con l'ustione invece che con l'inchiostro. Per certi versi il "bacio alla liscivia" di Fight Club può essere considerato Branding.
Forse una delle pratiche di modificazione corporale più suggestive: consiste nell'inserimento sottocutaneo di dischi di metallo o altri oggetti atti a modellare la cute stessa o lo scheletro: celebri gli impianti di micro-corna sulla fronte (che creano quello che potrebbe essere definito un effetto klingoniano), le decorazioni di genere "rettiliano" su schiena, petto e braccia, e gli impianti usati per deformare naso, mento e zigomi, in molti casi gli stessi utilizzati per la chirurgia ricostruttiva maxillofacciale.
Limite estremo della body modification: consiste nell'amputazione volontaria e non giustificata da ragioni mediche di parti del corpo come dita, naso, lobi delle orecchie, labbra (o peggio). L'amputazione volontaria, purtroppo più diffusa di quanto non si pensi, abbandona il campo della performance artistica per affondare - il più delle volte - nel puro e semplice comportamento psicopatologico.
Il taglio longitudinale della lingua o del pene (in entrambi i casi atto a generare una "biforcazione") non è unanimamente considerato una forma di amputazione, e viene fatto rientrare nel campo della modificazione e della perfomance come le estensioni (un esempio? Gli anelli al collo della donne del Burma), le sospensioni (come detto ganci nella carne per sollevare il corpo, come nel rito del sole pellerossa), o il busto "strizzato" all'inverosimile con un corsetto sino a ottenere un impressionante effetto clessidra.
Modify, che viene presentato oggi in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival di New York, è stato scritto e diretto da Greg Jacobson e Jason Gary. Visita obbligata sull'ottimo sito ufficiale, all'indirizzo www.modifythemovie.com
17 commenti
Aggiungi un commentoPure io. Un sarcasmo tagliente e intelligente.
Concordo con Stephen perchè cmq gli abusi non sono mai piacevoli.
Non so se vi è mai capitato di vedere in qualche trasmissione quell'individuo completamente tatuato e pieno di piercing...che è qui di Torino...: ecco, per me quello è abuso ed eccesso. Per carità, contento lui e non fa del male a nessuno (apparte farmi predere uno spavento della madonna la prima volta che l'ho incontrato...) ma secondo me è puro esibizionismo portato all'eccesso...
Chi giudica sarà giudicato . Il personaggio in questione se ne frega ... ed io lo ammiro
Ribadisco...contento lui e non fa male a nessuno.
Lo so che il tizio in questione se ne frega, e fregarsene di quello che pensano gli altri è ammirevole, ma è anche giusto dire che ogni giudizio e/o contastazione che viene fatto in merito, se l'è cercato.
Ha deciso di apparire, e di farlo in una maniera molto forte, fuori dal comune. Ha avuto coraggio, senza ombra di dubbio. Ma la cosa lo ha portato ad essere un personaggio pubblico, e credo che non sia mai stato obbligato da nessuno ad apparire in tv.
Ha scelto così, ed ha scelto quindi di essere giudicato anche da chi non avrebbe il diritto di farlo (perchè bene o male tutti esprimono sempre una loro opinione).
per indole preferisco i piercing ho orecchie, naso e labbra forate, ma ho in mente già tre tatuaggi che vorrei farmi, e uno non è considerato un vero tatuaggio da quanto ho letto...!!!e mi ha indignato un po! ho intenzione di tatuarmi su tutta la schiena il cavallo alato con un unicorno (due "animali" diversi ma messi insieme) a cui ho dato un significato profondo e non solo per l' abbellimento, e non vedo perchè debba essere considerato un non-tatuaggio!
ma si,credo sia solo un modo (Orrendo lasciatemi aggiungere)per farsi notare...
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